Tutto quello che sappiamo sull’attacco alla polizia negli Champs-elysees

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GIU 19, 2017 -

Parigi, 19 giu. (askanews) – Un uomo armato ha lanciato poco prima delle 16 la sua auto contro un furgone della gendarmeria lungo i celebri Champs-Elysées di Parigi, senza provocare vittime, a poche centinaia di metri dal luogo dove due mesi fa un poliziotto era stato ucciso da un jihadista. L’uomo alla guida del veicolo è morto, ha dichiarato il ministro dell’Interno Gérard Collomb, che ha parlato di un “tentativo di attentato”. “Ancora una volta le forze di sicurezza in Francia sono state prese di mira”, ha detto Collomb senza fare precisazioni sul decesso dell’aggressore. Secondo la ricostruzione dell’attacco fatta del quotidiano Le Parisien, l’auto ha preso fuoco dopo l’impatto e l’uomo “gravemente ferito” è stato estratto dalla vettura dai gendarmi che hanno spento le fiamme con un estintore. Foto dell’aggressore “a terra, privo di sensi” sono circolate fin da subito dopo l’attacco sul web.

Collomb ha anche spiegato che il veicolo “conteneva armi ed esplosivi che potevano far saltare la vettura”. Secondo fonti di polizia all’interno dell’auto c’erano delle bombole di gas, un kalashnikov e delle pistole. Quest’attacco “dimostra ancora una volta che il livello della minaccia in Francia è estremamente elevato”, ha aggiunto Collomb, sottolineando che mercoledì prossimo presenterà “in consiglio dei ministri una legge per prolungare” ancora una volta “lo stato di emergenza” che scadrà il 7 luglio. “Nello stesso tempo – ha informato – proporremo una legge che permetterà di uscire da questa emergenza, mantenendo delle condizioni di sicurezza elevate. La Francia ha bisogno dello stato di emergenza”.

Nella zona, situata nel cuore della capitale, un importante dispositivo di sicurezza è scattato pochi minuti dopo l’attacco: la circolazione sul viale è stata bloccata e la vicina stazione della metropolitana è stata chiusa. Artificieri sono accorsi sul posto. Sempre secondo Le Parisien, l’aggressore aveva 31 anni, era originario di Argenteuil, comune nei pressi della capitale ed era stato schedato nella ormai nota “Fiche S” per radicalizzazione. La sezione antiterrorismo della Procura di Parigi ha aperto una inchiesta.

Il 20 aprile, pochi giorni prima del primo turno delle presidenziali, gli Champs-Elysées erano stati teatro di un attentato: l’autore, Karim Cheurfi, aveva ucciso a colpi d’arma da fuoco un poliziotto e ne aveva feriti altri due prima di essere abbattuto. L’attacco era stato rivendicato dall’Isis. Il 6 giugno Farid Ikken aveva aggredito un membro di una pattuglia di polizia davanti alla cattedrale di Notre-Dame, in pieno centro turistico di Parigi. L’uomo aveva rivendicato di essere un “soldato del califfato”, in riferimentro al califfato autoproclamato dell’Isis. Il poliziotto aggredito era stato leggermente ferito al collo.

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