Giappone, governo fa approvare controversa legge anti-cospirazione

Abe fa forzare la procedura, proteste dell'opposizione

GIU 15, 2017 -

Roma, 15 giu. (askanews) – La maggioranza governativa giapponese che fa riferimento al primo ministro Shinzo Abe ha fatto oggi un atto di forza nella Dieta, il parlamento nipponico, approvando una legge “anti-cospirazione” molto contestata dall’opposizione, per la quale il nuovo strumento normativo potrebbe trasformare il Sol levante in una società del controllo.

Saltando a pie’ pari il voto a livello di commissione, una prerogativa che ratramente viene esercitata dalla maggioranza, il Partito liberaldemocratico di Abe e il più picolo alleato partito buddista Komeito ha approvato la norma che, secondo l’esecutivo, è urgente perché si è in fase di avvicinamento al grande evento delle Olimpiadi di Tokyo del 2020.

“Ci stiamo preparando per le Olimpiedi e Paralimpiadi di Tokyo del 2020, crediamo che la legge avrà un ruolo fondamentale nel proteggere la vita e la proprietà dei giapponesi, oltre a rafforzare la nostra cooperazione con la comunità internazionale in risposta agli attacchi terroristici”, ha spiegato il capo di gabinetto Yoshihide Suga, che funge da portavoce del governo.

“Che fretta c’era? Non volevate che parlassimo più dello scandalo del Kake Gakuen?” ha chiesto polemicamente Renho, la leader della principale forza di minoranza, il Partito democratico, intervendo nella sessione plenaria della Dieta. Il riferimento della giovane numero uno dell’opposizione, in particolare, ha fatto riferimento alla vicenda di una struttura scolastica privata di Okayama, gestita da un amico di Abe, per il quale ci sono accuse di favoritismi in questa vicenda. “E’ imperdonabile – ha aggiunto Renho – che la coalizione di maggioranza lo ‘yes-man’ del primo ministro e abbandoni la sua responsabilità di supervisionare il governo”.

Soprattutto, però, le critiche sono appuntate sul rischio che la nuova normativa venga applicata in maniera arbitraria trasformando il Giappone in una società del controllo.

Il testo consente di indagare una persona o un gruppo di persone per la partecipazione alla preparazione di azioni terroristiche o reati. Ma, secondo le organizzazioni per i diritti dell’uomo, l’ordine degli avvocati e numerosi studiosi, può essere utilizzata in modo sbagliato, consentendo l’incriminazione di cittadini innocenti e la compressione delle libertà fondamentali.

Nella sua prima versione, l’applicabilità della legge era stata estesa a 600 ipotesi di reato. Nell’ultima si è scesi a 277. Secondo i critici, la gran parte di questi hanno poco a che fare con il terrorismo. Tra questi, per esempio, figurano il furto di prodotti forestali, le violazioni del copyright e l’apertura di tombe. Cosa c’entrino queste azioni con il terrorismo – secondo il Japan Times – l’ha spiegato Makoto Hayashi, un funzionario del ministero alla Giustizia, raccontando di un’organizzazione criminale che aveva scavato illegalmente sabbia di alta qualità per 40 milioni di yen (364mila euro). Inoltre ha spiegato che le organizzazioni criminali potrebbero far soldi piratando i CD o, in teoria, tentare di aprire le tombe per rubarvi i preziosi contenuti.

Alcuni media nipponici l’hanno paragonata alla famigerata “Legge sul mantenimento dell’ordine pubblico”, in vigore durante la seconda guerra mondiale, in base alla quale i cittadini potevano essere arrestati per reati politici, per la rivendicazione di diritti sociali, per l’opposizione alla guerra.

Joseph Cannataci, rapporteur speciale dell’Onu sul diritto alla privacy, ha espresso preoccupazione per la legge perché la definizione di “pianificazione” o “azioni preparatorie” ad atti terroristici è estremamente vaga. (Fonte Afp)