Australia, ucciso uomo dopo presa di ostaggi, Isis rivendica

Polizia cauta su rivendicazione, ma indaga per terrorismo

GIU 6, 2017 -

Sydney, 6 giu. (askanews) – Gli inquirenti australiani stanno indagando per terrorismo sulla presa degli ostaggi avvenuta a Melbourne e conclusasi con la morte dell’attentatore, ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia. L’attacco, condannato come “scioccante e vile” dal premier australiano Malcolm Turnbull, è stato rivendicato dal gruppo jihadista Stato islamico (Isis).

Un uomo di origine somala, Yacqub Khayre, 29 anni, già noto alla polizia, è rimasto ucciso dagli agenti dopo aver preso in ostaggio una escort in un centro alberghiero alla periferia di Melbourne e aver ucciso l’uomo alla reception, un australiano di origine cinese. Secondo la polizia, Khayre avrebbe fatto dichiarazioni “su Al-Qaida” e ha chiamato una stazione radio locale per dichiarare: “Questo è per l’Isis, questo è per al Qaida”. L’ostaggio è rimasto indenne, mentre tre agenti sono rimasti feriti.

“Stiamo trattando il caso come un evento terroristico”, ha detto il capo della polizia dello Stato di Victoria, Graham Ashton, senza però saper dire se si è trattato di un attacco pianificato o spontaneo. Da parte sua, l’agenzia di propaganda dell’Isis Amaq ha già pubblicato una rivendicazione: “L’esecutore dell’attacco a Melbourne, in Australia, è un soldato dello Stato islamico che ha eseguito l’operazione in risposta alle richieste di colpire i cittadini dei Paesi membri della coalizione” internazionale attiva in Siria.

Gli investigatori per ora sono cauti riguardo a questa rivendicazione. “Noi non abbiamo nulla al momento che dimostri che abbia ricevuto un messaggio dall’estero, ma è ancora presto. Abbiamo raccolto del materiale che esamineremo – ha detto il capo della polizia – non sappiamo se è stato qualcosa che aveva effettivamente pianificato o che ha deciso di fare al momento. L’Isis tende sempre a correre a rivendicare ogni volta che succede qualcosa”.

“Questo attacco terroristico da parte di un noto criminale, un uomo tornato libero di recente e posto sotto controllo giudiziario, è un crimine scioccante e vile – ha detto il premier – si tratta di un attacco terroristico che dimostra la necessità per noi di restare costantemente vigili, sempre pronti a raccogliere la sfida di fronte al terrorismo islamico”.

L’uomo era finito sotto processo e assolto dall’accusa di preparare un attentato a una caserma a Sydney, nel 2009; altri tre imputati al processo erano invece stati riconosciuti colpevoli. Khayre era uscito di prigione alla fine del 2016 dopo aver scontato la pena per aver progettato un incendio doloso.

(fonte Afp)