Ue e Turchia: via a road map da 13 giugno per riprendere rapporti

Secondo fonti turche

MAG 29, 2017 -

Roma, 29 mag. (askanews) – La Turchia e l’Unione europea hanno raggiunto un accordo su una road map per i prossimi 12 mesi in cui si focalizzeranno sul miglioramento dell’unione doganale e dell’accordo sui migranti e riallacceranno le relazioni diventate tese negli ultimi mesi. Il primo incontro, ha reso noto una fonte anonima turca al quotidiano Hurriyet, si terrà il 13 giugno.

A questo primo meeting parteciperanno direttori e responsabili di diversi dicasteri, mentre a luglio è previsto un summit a livello di ministeri. I settori energetico ed economico saranno discussi nei mesi successivi.

La strategia per i prossimi 12 mesi è stata stabilita a grandi linee nell’incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e i vertici Ue il 25 maggio a Bruxelles. Il capo di stato ha sottolineato la necessità di velocizzare lo stanziamento di fondi per i rifugiati e la distribuzione nei Paesi che hanno detto sì all’accoglienza.

Nell’incontro si è discusso anche della liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il numero uno della Commissione europea Jean Claude Juncker hanno ricordato a Erdogan che la palla è nelle mani di Ankara che deve soddisfare i sette criteri necessari, tra cui la collaborazione con Europol, il coordinamento legale con i Paesi Ue, i passaporti di terza generazione e la revisione della legge anti-terrorismo.

Un altro punto caldo a Bruxelles, durante l’incontro tra Erdogan e il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani è stata la pena di morte: “Le violazioni dei diritti umani, specialmente la pena di morte, dovrebbero uscire dall’agenda”, avrebbe detto Tajani, secondo le fonti. La delegazione turca ha sottolineato che il ricorso alla pena capitale è arrivato dopo che la Turchia ha subito “un trauma” dopo il fallito golpe e che Ankara “è cosciente dei valori europei e dell’Ue, ma gli europei dovrebbero comprendere anche le richieste” dei turchi a cui il governo turco risponde.