Gb, Labour riprende campagna e sale in sondaggi, meno 5 da Tories

Mentre i conservatori cancellano l'evento in programma per oggi

MAG 26, 2017 -

Roma, 26 mag. (askanews) – Riparte (a due velocità) la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche in Gran Bretagna, dopo lo stop deciso all’indomani dell’attentato a Manchester. A Londra il leader laburista Jeremy Corbyn, confortato da sondaggi che per la prima volta danno il Labour a soli cinque punti dai conservatori, ha tenuto un discorso molto aggressivo contro la politica estera e interna del governo mentre i Tories – con la premier May dislocata in Sicilia per il G7 – hanno preferito cancellare l’evento che avrebbe dovuto rilanciare la loro campagna, un intervento del ministro alla Brexit David Davis.

A dare il tono della giornata, un sondaggio YouGov pubblicato da The Times. Per la prima volta dopo mesi e mesi di distacco a doppia cifra, il laburisti appaiono in sensibilissima rimonta, distanziati soltanto cinque punti percentuali dai conservatori del premier Theresa May (rispettivamente 38% e 43%).

Il sondaggio YouGov, tuttavia segnala che per l’elettorato britannico i conservatori sono considerati in grado di gestire le questioni di sicurezza e difesa meglio dei laburisti e in una campagna elettorale sempre più dominata dal timore del terrorismo questo può giocare a favore della May.

Ed è proprio sul terreno della sicurezza che si alzano i toni della campagna elettorale. Ieri la vice-leader del partito laburista Suzanne Evans, presentando il Manifesto elettorale del Labour aveva detto che la May deve “assumersi una responsabilità” per l’attacco di Manchester e per le falle in un sistema di sicurezza e ordine pubblico penalizzato dai tagli di spesa voluti dai conservatori. Analogamente di “responsabilità” su questo piano ha parlato oggi oggi il leader dell’opposizione Corbyn in un comizio a Londra. La politica estera britannica deve cambiare perché alimenta il terrorismo, ha detto Corbyn andando all’attacco delle scelte governative in tema di politica estera (e di tagli al bilancio).

Con il Labour, ha detto Corbyn, si avvierà una politica estera che “diminuirà la minaccia terroristica anziché aumentarla”. Nella sua analisi, infatti, c’è un legame molto stretto tra le azioni anche militari intraprese dalla Gran Bretagna all’estero, e il terrorismo all’interno del Paese. “Molti esperti hanno sottolineato il legame tra le guerre che il nostro governo ha sostenuto o combattuto in altri Paesi e il terrorismo qui a casa nostra. Questo giudizio non vuole ridimensionare le colpe di chi uccide i nostri bambini e ragazzi ma una politica in grado di garantire la sicurezza della popolazione deve avere molto chiare quali sono le cause del terrorismo”.

Corbyn, contrario agli interventi militari britannici in Iraq e Afghanistan e ai raid della Raf in Libia e in Siria nell’ambito della coalizione anti-Isis, ha concluso: “dobbiamo avere il coraggio di ammettere che la cosiddetta ‘guerra al terrorismo’ semplicemente non sta funzionando”.