Il soldato Manning ritrova la libertà, pronta una nuova vita da Chelsea

Portò alla luce le violazioni dell'esercito americano

MAG 16, 2017 -

Washington, 16 mag. (askanews) – Nel 2010 il soldato Manning, che allora si chiamava ancora Bradley, scioccò tutto il mondo rivelando attraverso Wikileaks le violazioni dell’esercito americano. A sette anni di distanza, l’ex analista dei servizi segreti ritrova la libertà come Chelsea, con il forte desiderio di vivere la sua vita da donna.

Si ignora l’ora esatta in cui si apriranno le porte del penitenziario militare di Fort Leavenworth, nello stato del Kansas. Ma si conosce il giorno esatto – domani – da quando l’ex presidente Barack Obama ha commutato a gennaio la pena del detenuto transessuale, colpevole della fuga di notizie che ha interessato oltre 700mila documenti riservati, tra i quali 250mila dispacci diplomatici.

Questa divulgazione di dati classificati come riservati costerà all’ex militare dispiegato in Iraq accuse di collusione con il nemico. Senza l’intervento di Obama, Chelsea Manning sarebbe rimasta dietro le sbarre con la prospettiva di uscire nel 2045, al termine della sua pena di 35 anni di reclusione.

I parenti pensavano che non sarebbe sopravvissuta. Disperata, ha tentato per due volte il suicidio lo scorso anno, oltre a uno sciopero della fame per denunciare le procedure disciplinari alle quali è stata sottoposta. Ma il ciclo di depressione intervellata da isolamenti punitivi è concluso: una nuova esistenza si profila all’orizzonte.

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