Quello che sappiamo dell’attacco sugli Champs Elysees

Il terrorista era già noto alla polizia. C'è la rivendicazione dell'Isis

APR 21, 2017 -

Parigi, 21 apr. (askanews) – La Francia e Parigi ripiombano nell’incubo terrorismo. A pochi giorni dal primo turno delle attesissime elezioni presidenziali. Un attentato di matrice jihadista è stato infatti compiuto ieri sera sugli Champs-Elysees, nel cuore della capitale, ed è costato la vita a un poliziotto.

Altri due agenti sono rimasti feriti, uno dei quali in modo grave, mentre una turista ha riportato lievi lesioni dopo essere stata colpita da un proiettile. Il terrorista è stato abbattuto dalla polizia.

L’attacco, avvenuto intorno alle 21, è stato quasi immediatamente rivendicato dallo Stato Islamico, responsabile anche degli attentati che dal 2015 hanno provocato nel Paese 238 morti. “L’autore dell’attentato sugli Champs-Elysees nel centro di Parigi è Abu Yussef il belga ed è uno dei combattenti dello Stato Islamico”, ha dichiarato l’Isis in un comunicato pubblicato dall’agenzia di propaganda Amaq.

Secondo fonti vicine all’indagine, l’autore dell’attentato abbattuto è un francese di 39 anni, che sarebbe stato già oggetto di un’inchiesta dell’antiterrorismo. Resta ancora da chiarire se si tratti o meno dello stesso uomo indicato dall’Isis come responsabile. “L’identità dell’aggressore è nota ed è stata verificata”, ha indicato il procuratore della Repubblica di Parigi, Francois Molins, anche se si è rifiutato di svelarla, per tutelare l’inchiesta aperta dalla procura antiterrorismo.

“L’aggressore è arrivato in macchina, è sceso. Ha aperto il fuoco contro un’auto della polizia con un’arma automatica, ha ucciso uno dei poliziotti e ha cercato di colpirne altri in servizio”, ha riportato una fonte di polizia.

L’uomo era stato già oggetto di un’inchiesta dell’antiterrorismo per aver manifestato l’intenzione di uccidere dei poliziotti ed era stato arrestato il 23 febbraio, per poi essere rimesso in libertà dai magistrati per insufficienza di prove. Era stato condannato nel 2005 a cinque anni di reclusione per il tentato omicidio volontario di un poliziotto e del fratello nella regione di Parigi.

Una perquisizione è stata effettuata nell’abitazione del terrorista, al quale era intestato il libretto di circolazione del veicolo utilizzato nell’attentato. Sembra che l’uomo abbia agito da solo, ma le indagini devono mettere in luce – ha chiarito Molins – se abbia avuto o meno dei complici.

L’ultimo attentato jihadista che aveva colpito la Francia risaliva all’estate 2016. Lo scorso 14 luglio, giornata di festa nazionale, un camion piombò sulla folla a tutta velocità sulla Promenade des Anglais a Nizza, in Costa Azzurra: i morti furono 86. Un poliziotto e la sua compagna, inoltre, erano stati uccisi a giugno in un attacco contro la loro abitazione a Magnanville, nella regione parigina.

Secondo le autorità un nuovo attentato è stato sventato martedì con l’arresto di due uomini sospettati di preparare “un’azione violenta” in pieno periodo elettorale. Clement Baur, 23 anni, e Mahiedine Merabet, 29, sono stati arrestati all’uscita di un appartamento a Marsiglia, dove gli inquirenti hanno scoperto un arsenale con armi, munizioni e tre chili di esplosivo artigianale Tatp, oltre che una bandiera dello Stato Islamico.

int4