Cyber security, Benitez: cooperazione Usa-Europa aumenterà

"Ma sarà conseguenza di attacchi che subiremo nei prossimi anni"

MAR 28, 2017 -

Roma, 28 mar. (askanews) – La cooperazione tra le due sponde dell’Atlantico sui temi della cyber security e del controspionaggio registrerà “dei progressi” in futuro, “ma, sfortunatamente, tali progressi saranno conseguenza degli attacchi che subiremo nei prossimi anni”. È quanto ha detto a Cyber Affairs Jorge Benitez, direttore di NATOSource e senior fellow del Brent Scowcroft Center on International Security dell’Atlantic Council, intervistato a margine della visita di una delegazione del think tank Usa presso il Centro Studi Americani di Roma.

“Al momento”, ha aggiunto Benitez, “le leadership politiche dei nostri Paesi parlano tanto di cyber security e intelligence sharing, ma troppo poco è stato fatto. Non sembra essere una vera priorità per i governi occidentali e gli unici progressi che facciamo, come detto, sono conseguenza degli attacchi e delle perdite subite. Mi auguro, allora, che vi siano più cospicui investimenti adesso, prima di subire ulteriori danni da parte dei nostri avversari”.

Su quali siano i Paesi da temere maggiormente per gli attacchi cyber e lo spionaggio informatico, l’esperto ha rilevato che “è difficile fare una classifica. Si registrano dei significativi passi in avanti da parte degli hacker russi negli ultimi anni. Sono divenuti assai più aggressivi e brutali nel pianificare le loro attività”.

Per Benitez, “ci sarebbe bisogno di una risposta strutturata a questa offensiva, sia da parte degli Stati Uniti sia da parte dei nostri alleati nella Nato. Allo stesso tempo, gli sforzi della Cina nelle campagne di spionaggio si sono notevolmente intensificati. Sono sempre più pervasivi e – in termini di effettività – scalano rapidamente la classifica. Non possiamo dire siano così diretti e brutali come quelli russi”, ha sottolineato l’esperto, “ma possiamo affermare che dietro questa tacita strategia si nasconda un sofisticata pianificazione rivolta ad incentivare gli sforzi per carpire le tecnologie straniere”.

(Fonte: Cyber Affairs)