Germanwings, padre del pilota Lubitz nega l’ipotesi del suicidio

Due anni fa lo schianto del volo con la morte di 150 persone

MAR 24, 2017 -

Roma, 24 mar. (askanews) – Alle 10:41 di due anni fa il volo 4U9525 della Germanwings si schiantava contro le Alpi francesi con 150 persone a bordo. Praticamente alla stessa ora, questa mattina, il padre di Andreas Lubitz, il pilota che consapevolmente avrebbe ucciso se stesso, l’equipaggio e i passeggeri, ha tenuto una conferenza stampa, con la moglie al suo fianco, per negare la tesi del suicidio-omicidio.

Guenter Lubitz ha detto che il figlio non soffriva di alcuna depressione in quel periodo e ha presentato una contro-perizia, redatta assieme a un giornalista esperto di aviazione civile, Tim van Beveren, nella quale elenca numerose domande “rimaste senza risposta” e alcuni “aspetti negletti” dalle indagini. In particolare i due avanzano l’ipotesi di una intossicazione da monossido di carbonio nella cabina di pilotaggio, un problema ricorrente ma spesso ignorato dalle compagnie aeree.

L’avvocato delle vittime, Elmar Giemulla, ha definito “irresponsabile” l’atteggiamento del padre del pilota e ha condannato come una provocazione la sua offensiva mediatica, lanciata nel giorno dell’anniversario dell’incidente. Il procuratore di Duesseldorf, Christoph Kumpa, ha sottolineato che il comportamento del padre, “umanamente comprensibile”, purtroppo cozza contro i dati e le perizie tecniche oltre alla testimonianza delle scatole nere.

Oggi a Vernet, il villaggio vicino al luogo dello schianto sulle Alpi francesi, più di 500 familiari delle vittime si sono riuniti sotto una pioggia battente per ricordare i loro cari.