Theresa May ha deciso: Brexit al via il 29 marzo

Bruxelles: qui tutto pronto

MAR 20, 2017 -

Roma, 20 mar. (askanews) – Nove mesi dopo il referendum sulla Brexit, sei giorni dopo il via libera del parlamento e a quattro dal ‘royal assent’ della Regina Elisabetta, Theresa May ha fissato l’attesissima data: il 29 marzo la premier britannica farà scattare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, lanciando de facto il procedimento di uscita dall’Ue. Si aprirà così a fine mese il biennio di negoziati per il divorzio tra Londra e Bruxelles, che si prospettano a dir poco difficili e che soprattutto non hanno precedenti.

L’ambasciatore britannico presso la Ue, Tim Barrow, “ha informato la Ue stamani che la Gran Bretagna invocherà l’articolo 50 il 29 marzo” ha detto un portavoce del governo britannico, secondo cui prima May invierà una notifica scritta al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, poi terrà un discorso al parlamento. “Vogliamo che i negoziati inizino senza indugi”, ha aggiunto. Da Bruxelles, la Commissione ha ribadito che “tutto è pronto” per l’avvio delle trattative e ha confermato che l’esecutivo May ha informato oggi della data scelta per invocare l’articolo 50, senza fornire ulteriori dettagli. Alla notizia del 29 marzo, gli sherpa dei Ventisette si sono riuniti a Bruxelles, un primissimo meeting a cui naturalmente non ha partecipato il rappresentante britannico, che però, ha precisato il portavoce della Commissione Margaritis Schinas, è a Bruxelles.

L’annuncio arriva a pochi giorni dalle celebrazioni in Italia dei 60 anni dei Trattati di Roma, con cui fu creato il blocco europeo che ora si avvia a perdere per la prima volta un pezzo. Una “decisione storica”, ha commentato da parte sua il ministro britannico per la Brexit David Davis: “siamo sul punto di lanciare il più importante negoziato che riguarda il nostro Paese da una generazione a questa parte”.

May ha prospettato una ‘hard Brexit’, con l’uscita dal mercato unico e il controllo sull’immigrazione. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha già detto che diffonderà una bozza delle linee guida negoziali entro 48 ore dall’avvio della Brexit, con le linee rosse da non oltrepassare nei prossimi due anni. Poi i leader dei Ventisette terranno un vertice straordinario a Bruxelles “entro quattro, sei settimane”, come reso noto oggi da fonti europee. Ed entro 24 ore dal vertice arriverà il primo passo formale da parte della Commissione Ue, con una iniziale “raccomandazione di apertura negoziati”. Nelle settimane successive al summit, i ministri degli Affari europei si incontreranno per elaborare le “direttive negoziali”, ovvero un documento molto più dettagliato delle linee guida, ampiamente basato sulla raccomandazione della Commissione. Le direttive comprenderanno le tre questioni chiave che la Ue vuole risolvere per prime, preferibilmente entro la fine di quest’anno: il conto che Londra dovrà pagare, le garanzie per i cittadini Ue che vivono nel Regno unito e il confine dell’Irlanda del Nord.

Insomma i negoziati veri e propri non inizieranno subito. Tutto lascia intendere che May avrebbe voluto far scattare prima l’articolo 50, ma l’annuncio da parte della Scozia la settimana scorsa dell’intenzione di tenere un secondo referendum sull’indipendenza ha deragliato l’iniziale agenda. Delle quattro nazioni che compongono il Regno Unito, Scozia e Irlanda del Nord al referendum sulla Brexit del 23 giugno 2016 hanno votato per restare nell’Ue. Non a caso oggi la premier May ha avviato un tour di Galles, Scozia e Nordirlanda, con l’obiettivo di cercare maggiore sostegno ai suoi piani di divorzio ‘duro’ con l’Ue.