Da vertice di Roma un Gruppo contatto per la gestione condivisa della migrazione

Dichiarazione di intenti diffusa al termine dei lavori tra 9 Paesi

MAR 20, 2017 -

Roma, 20 mar. (askanews) – I ministri dell’Interno di Austria, Francia, Germania, Italia, Libia, Malta, Slovenia, Svizzera, Tunisia riuniti oggi a Roma insieme al Commissario europeo per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, per discutere della crisi migratoria lungo la rotta del Mediterraneo centrale, hanno deciso di creare un Gruppo di contatto per monitorare le iniziative concordate nel corso dei lavori, a fronte della consapevolezza che la “gestione della migrazione è una responsabilità condivisa che richiede azioni comuni, rapide e decisive per evitare che migliaia di persone rischino la vita per raggiungere il Nord Africa e l’Europa”. E’ quanto si legge nella Dichiarazione di intenti diffusa al termine del vertice, in cui si ricorda che “nel solo 2016 più di 4.500 migranti sono morti o sono risultati dispersi in mare” e si ribadisce che “scardinare il modello di business dei trafficanti deve essere una priorità che va affrontata con uno sforzo comune e in uno spirito di partenariato e solidarietà”.

Nella dichiarazione si afferma quindi che i ministri “hanno convenuto di intensificare il coordinamento costante, la cooperazione e lo scambio di expertise e di informazioni nella gestione dei flussi migratori misti nel Mediterraneo centrale allo scopo di: – affrontare le cause alla radice della migrazione; – configurare la dimensione economica della migrazione, sulla base del concetto condiviso che una buona gestione della migrazione possa fornire un importante contributo allo sviluppo sostenibile dei Paesi di origine, di transito e di destinazione, potenziando le opportunità di occupazione, soprattutto per i giovani, nei Paesi di origine, ma anche di transito, investendo nello sviluppo economico per prevenire nuovi flussi migratori e accrescendo le opportunità legate alle rimesse, agli investimenti e alla creazione di posti di lavoro per contrastare il modello di business del traffico di persone; – mobilitare ulteriormente le risorse, in linea con i recenti impegni, per sostenere i progetti che accrescano le capacità di gestione della migrazione e promuovano lo sviluppo sociale, istituzionale ed economico nei Paesi di origine, anche attraverso la formazione e l’istruzione; – contrastare il traffico e la tratta di esseri umani e ridurre il numero delle traversate irregolari via mare e nel deserto e conseguire una più efficiente cooperazione operativa, al fine di salvare vite umane; – migliorare le condizioni di vita dei richiedenti asilo e dei rifugiati, nonché sistemi volti a garantire loro un’effettiva protezione; – rafforzare la protezione delle frontiere attraverso specifici programmi di formazione, lo scambio di informazioni e la fornitura di mezzi (attrezzature e tecnologie) per accrescere le capacità operative; – potenziare le campagne di informazione e sviluppare la comunicazione congiunta, soprattutto allo scopo di accrescere la consapevolezza dei rischi connessi alla migrazione irregolare, anche nei diversi punti di passaggio lungo il percorso di viaggio di migranti”.

I ministri e il Commissario hanno quindi concordato di “monitorare congiuntamente l’attuazione di queste azioni, prevedendo anche incontri a livello di alti funzionari, e di incontrarsi nuovamente, quando lo riterranno opportuno, per valutare i risultati raggiunti e promuovere ulteriori azioni. A tal fine hanno concordato di creare un Gruppo di contatto composto dai ministri, dall’Alto rappresentante/Vice Presidente e dal Commissario”.