Stella Bolshoi si spoglia per convertire lettori Maxim all’opera

E alle arie di Verdi. Kasyan domani si esibisce a Regio di Torino

MAR 17, 2017 -

Mosca, 17 mar. (askanews) – Anche l’opera è …Sexy. Una vera stella del Bolshoi si è spogliata per dimostrarlo e per convertire a Giuseppe Verdi i lettori della versione russa del maschile “Maxim”. Si tratta di Svetlana Kasyan, che con i suoi colori scuri e i suoi occhi neri, ma soprattutto la sua ugola d’oro, è al momento il soprano russo più promettente e conteso in Italia.

La bella Sveta è diventata una delle eroine del numero di aprile, con istantanee in lingerie trasparente per un ampio servizio e per un importante anniversario della pubblicazione: 15 anni in Russia. “Ho il compito di attrarre l’interesse sull’opera” commenta lei, postando alcuni scatti su Instagram. “E forse ora il lettore, invece di melodie primitive di alcuni cantanti, vorrà ascoltare qualcosa di classico” ammicca.

In Italia si esibirà domani da protagonista al Regio di Torino nella Manon Lescaut di Giacomo Puccini. La prossima tappa, di un percorso che la sta portando a cantare in tutti i teatri più importanti d’Europa. C’è chi l’ha paragonata alla Callas, chi dice che ha una voce “verdiana”. Secondo lei: “Gianandrea Noseda è un grande. E sotto la sua direzione, secondo me, il Teatro Regio può far tranquillamente concorrenza alla Scala. E questo mi sembra basilare”.

In una recente intervista con Askanews, Kasyan aveva confidato di “amare il repertorio italiano perchè è come miele per la voce. Appena arrivata mi è stato detto che avevo una voce da protagonista, e ho iniziato subito con i grandi ruoli, da Tosca a Madama Butterfly. È molto bello, ma è anche pericoloso: bisogna lavorare duro, senza tempo libero, e per una cantante richiede molta responsabilità. Ma va bene così”.

I suoi estimatori affermano che quando apre bocca, sembra che abbia tre microfoni solo per lei. Fra i ruoli interpretati dalla Kasyan, anche Odabella, nell’Attila, un’opera di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera. “È stato difficilissimo, ma abbiamo avuto un successo grandissimo al Teatro Comunale Luciano Pavarotti, a Modena. Con Attila, re degli Unni, interpretato da Carlo Colombara, ed Ezio, generale romano i cui panni erano vestiti da Vladimir Stoyanov”.