Maltempo, droni, finti camion dell’esercito: le ultime dalla battaglia di Mosul

Truppe irachene a 600 metri dalla moschea di Al Baghdadi

MAR 16, 2017 -

Roma, 16 mar. (askanews) – La battaglia per la liberazione di Mosul, lanciata dalle forze irachene lo scorso 19 ottobre per cacciare i jihadisti dello Stato Islamico (Isis), sembra ormai giunta alle sue ultime battute. Dopo aver riconquistato a gennaio tutta la parte che si trova sulla riva destra del fiume Tigri che divide in due la città, le truppe di Baghdad hanno ripreso l’iniziativa lo scorso 19 febbraio, lanciando un vasto attacco per riprendere dai jihadisti la parte occidentale della città, più piccola ma decisamente più ostica da liberare a causa dell’alta densita ,di abitanti che vivono in quartieri storici attraversati da viuzze nelle quali i mezzi blindati non possono entrare.

Dopo aver liberato 25 quartieri e zone su 48 che compongono la parte occidentale, da due giorni le forze irachene combattono dentro la vecchia cittĂ  dove sorge la Grande Moschea al Nouri, dove nell’estate 2014 il â€Califfo’ Abu Bakr al Baghdadi proclamò la nascita del suo stato islamico.

Ecco gli ultimi sviluppi sul campo di battaglia

IL MALTEMPO RALLENTA LE OPERAZIONI

“Ci sono combattimenti in alcuni quartieri sul versante Ovest del fiume, tuttavia le forze irachene non stanno avanzando a causa delle cattive condizioni del tempo e della pioggia a tratti battente”, riferisce oggi Hividar Ahmed, inviato a Mosul della tv satellitare curda Rudaw. Lo stesso giornalista conferma che gli scontri più sanguinosi “sono dentro e nel perimetro della città vecchia”.

SI COMBATTE IN SEI QUARTIERI

Stando alla mappa dei combattimenti, diffusa in versione aggiornata ogni giorno dal comando delle operazioni, gli scontri di oggi, oltre che nella cittadella, si sono concentrati in cinque quartieri: Al Urubah, al Abar, che costeggiano da Ovest la cittĂ  vecchia); Nablus, che si trova piĂą a Ovest; al Thawra e al Zanjali a Nord-ovest della cittadella. Una tattica, quella dei militari di Baghdad, che mira a circondare la cittĂ  vecchia, delimitata da Est dal grande fiume Tigri.

L’ULTIMA ARMA ISIS: KAMIKAZE SU FINTI CAMION MILITARI

Contro le forze irachene, più numerose e meglio equipaggiate oltre che sostenute dal cielo, “l’Isis negli ultimi giorni ha fatto un massiccio uso di autobombe”, spiega l’inviato di Rudaw. “L’Isis imbottisce di esplosivi camion e bulldozer con gli stessi colori usati dall’esercito iracheno”. Proprio oggi, sul lungo Tigri che si trova nella città vecchia “è esploso un bulldozer bomba dell’Isis nei pressi dell’hotel Ashur , distruggendo un mezzo blindato delle forze irachene”.

GOVERNATIVI EMULANO ISIS NELL’USO DEI DRONI

Un’altra novità è il ricorso delle forze irachene a droni armati, così come finora hanno fatto gli uomini del Califfato. “I droni comandati dalla Polizia Federale hanno bombardato decine di bersagli fissi e mobili dell’Isis nel perimetro del minareto pendente al Hadbah”, a fianco della Grande Moschea al Nouri, ha spiegato in un comunicato il comandante della stessa polizia il generale Shaker Jawdat.

GOVERNATIVI A 600 METRI DA GRANDE MOSCHEA DEL CALIFFO

“Le nostre unità assieme a quelle del Pronto Intervento si trovano ora ad appena 600 metri dal minareto” ha detto il capo della polizia federale, aggiungendo che le sue forze “controllano ora ad Ovest il ponte vecchio (terzo dei cinque ponti sul Tigri che porta alla cittadella) e il lungo Tigri ed a est si sono affacciati su Bab al Abiad”, zona della cittadella vicina alla moschea Grande.