Relatrice Onu: Myanmar vuole cacciare tutti i Rohingya

La minoranza musulmana oggetto di una dura repressione

MAR 14, 2017 -

Roma, 14 mar. (askanews) – Myanmar potrebbe star cercando di “espellere” tutti i Rohingya, membri della minoranza islamica, dal paese composto da un patchwork di diverse culture. L’ha denunciato la relatrice per i diritti umani Onu nell’ex Birmania Yanghee Lee.

Le prove indicano “che il governo potrebbe star tentando di espellere la popolazione Rohingya nella sua totalità dalla regione”, ha detto Lee al Consiglio dei diritti umani a Ginevra.

L’esercito di Yangon ha lanciato una repressione contro la minoranza islamica nello stato settentrionale Rakhine dopo una serie di attacchi da parte di ribelli a diversi posti di frontiera. Gli investigatori Onu hannio sostenuto che i militari si sono abbandonati a stupri e brutalità, compresa l’uccisione di bambini Rohingya durante l’offensiva.

Lee chiede che il consiglio formi una commissione d’inchiesta per indagare la repressione, ma anche gli episodi violenti avvenuti nel 2012 e 2014. Questa commissione potrebbe nascere prima della fine della sessione di lavori del consiglio, questo mese. Tuttavia alcuni dei principali attori, a partire dall’Unione europea, sono tiepidi sulla proposta, perché temono che possa mettere a rischio il fragile processo democratico avviato nel paese con l’arrivo al potere di Aung San Suu Kyi.

Il governo del premio Nobel per la pace ha respinto l’ipotes di Lee di formare una commissione d’inchiesta e la stessa Lee ha ammesso che potrebbe avere effetti destabilizzanti, ma ha anche sostenuto che non è nell’interesse del governo non affrontare questi fatti.

(Fonte Afp)