Iraq, a Mosul ora si combatte per la moschea di Al Baghdadi

Scontri a poche centinaia di metri dalla Grande Moschea Al Nouri

MAR 14, 2017 -

Roma, 14 mar. (askanews) – La battaglia di Mosul si concentra ormai sulla città vecchia, il cuore della capitale irachena dello Stato islamico, luogo ad altissimo valore simbolico. Stamane nel perimetro della grande moschea al Nouri dove nell’estate del 2014 Abu Bakr al Baghdadi proclamò la nascita del suo Califfato si registrano “violenti scontri”. E’ in corso insomma la fase cruciale dell’offensiva per riprendere la città ai jihadisti, seguita in tempo reale anche da decine di tweet postati sui social media arabi. La riconquista di questa moschea che si trova nell’estremità Sud-occidentale della cittadella, proprio per il suo alto valore simbolico, sancirà la liberazione di Mosul e la sconfitta degli uomini del Califfo.

Numerosissimi i messaggi postati da gente che si trova a Mosul, dai giornalisti a paramilitari in azione, che aggiornano minuto per minuto sulla situazione nella parte occidentale della città, sotto attacco dal 19 febbraio.

“Le forze governative stanno ingaggiando ora una guerriglia di strada nel perimetro della Grande Moschea al Nouri della vecchia città”, recita un tweet postato sull’account @Kais20. In un altro messaggio invaitio da un militante sciita di “Al Hashd al Shaabi” (“Mobilitazione Popolare”) che partecipa alle operazioni si precisa che ai combattimenti intorno alla Grande Moschea partecipano le temibili “brigate dei Foreign Fighter”. Ed elenca: “ceceni, uzbeki, kosovari, tagiki, bosniaci e cinesi”.

Che si combatte vicino alla grande moschea lo conferma l’annuncio, questa volta ufficiale, della riconquista da parte delle forze della polizia federale della stazione ferroviaria che si trova ad appena un centinaio di metri dalla moschea al Nouri. L’inviato della tv iraniana al Alam a seguito delle forze irachene annuncia che si è arrivati “ad appena 100 metri dalla grande moschea”, che “i governativi hanno sorpreso il nemico infilandosi letteralmente attraverso le case fino al perimetro della grande moschea”.

Ma ci sono altri cinguetti che parlano della caduta nelle mani dei governativi del ponte vecchio: si tratta di uno dei cinque ponti sul Tigri che sulla sponda Ovest del fiume porta proprio alla cittadella vecchia con le sue viuzze larghe appena uno o due metri. “Le forze di Pronto Intervento sono arrivate al Ponte Vecchio e hanno liberato il lungofiume del Tigri”, scrive in un tweet @Kurd.comm. In un altro cinguettio Haider Salman informa che “La Polizia federale ha liberato i giardini di Al Bab al Jadida” (“La Porta Nuova”) che si trovano all’ingresso della cittadella, dalla parte del fiume.

Altri internauti riferiscono di “intensi raid dell’aviazione irachena sulle postazioni dei jihadisti nella città vecchia”, come fa l’account @ragdahsane. L’indiretta conferma di questi raid arriva persino al Amaq, agenzia stampa ufficiale dell’Isis, che parla di “30 civili morti, tra cui donne e bambini, e 58 feriti a causa di bombardamenti e raid aerei in diversi zone nel centro di Mosul”.