Liberia, morta di parto la donna simbolo della lotta all’Ebola

Salomé Karwah era stata la persona dell'anno di Time nel 2014

FEB 28, 2017 -

Roma, 28 feb. (askanews) – Sopravvissuta all’Ebola e diventata la persona dell’anno di Time nel 2014 per il suo contributo nella lotta all’epidemia che aveva colpito l’Africa occidentale, uccidendo oltre 11.000 persone, Salomé Karwah è deceduta nei giorni scorsi in Liberia per complicazioni post parto.

Karwah aveva perso genitori, fratello, zie, zii, cugini e una nipote nell’epidemia di Ebola che aveva colpito il suo Paese nell’agosto del 2014. Anche lei aveva contratto il virus, ma era sopravvissuta insieme alla sorella, Josephine Manley, e al suo fidanzato di allora, poi diventato suo marito, James Harris.   Decisa ad aiutare gli altri, aveva lavorato al fianco di Medici senza frontiere in un centro fuori Monrovia, capitale della Liberia.

Karwah è morta il 21 febbraio scorso, quattro giorni dopo aver dato alla luce il suo quarto figlio, Solomon, con parto cesareo. Poche ore dopo essere stata dimessa dall’ospedale, la donna ha avuto delle convulsioni, stando al racconto della sorella al Time. In ospedale, però, nessuno ha voluto toccarla: “Hanno detto che era una sopravvissuta all’Ebola. Non volevano avere contatti con i suoi fluidi. L’hanno tenuta a distanza. Nessuno ha voluto farle un’iniezione”. Se fosse stata curata subito, ha aggiunto, forse avrebbe avuto una possibilità, ma “è stata discriminata”.