Due giorni dopo le parole di Trump, in Svezia scoppia rivolta immigrati

Presidente Usa aveva accennato a presunte violenze da parte dei rifugiati

FEB 21, 2017 -

Roma, 21 feb. (askanews) – Appena due giorni dopo che il presidente Usa Donald Trump ha sconcertato il mondo indicando, scorrettamente, che la Svezia è in preda a un’ondata di violenze causate da immigrati, è scoppiata una rivolta in un quartiere di immigrati della capitale Stoccolma. Il quartiere di Rinkeby è già stato teatro di sommosse nel 2010 e nel 2013. E gli eventi di ieri sera ricordano quanto accaduto in quelle occasioni.

La polizia svedese ha eseguito un arresto attorno alle 20 vicino alla stazione di Rinkeby. Per ragioni ancora non rese note dalla polizia, si è sparsa voce dell’arresto e una folla di giovani si è riunita. Per oltre quattro ore la folla ha bruciato una mezzo dozzina di auto, ha rotto varie vetrine di negozi e lanciato pietre alla polizia. Il portavoce Lars Bystrom ha confermato al quotidiano Dagens Nyheter che un agente ha sparato con l’intenzione di colpire uno dei vandali, ma non ha centrato il bersaglio. Un fotografo del quotidiano è stato assalito da una decina di uomini e la sua macchina fotografica, ma non ci sono stati feriti o arresti. “Questo tipo di situazione non si verifica molto spesso, ma è sempre deplorevole” ha aggiunto il portavoce.

In una manifestazione in Florida sabato scorso, Trump ha citato vari Paesi che ospitano molti rifugiati e che sono state colpite di recente dal terrorismo. “Guardate cosa è successo ieri sera in Svezia” ha detto Trump. Le autorità svedesi hanno poi detto di non essere a conoscenza di attentati o incidenti venerdì.

Nel 2015, quando l’afflusso di rifugiati da Medio Oriente e Africa in Europa era ai massimi livelli, la Svezia accolse il numero più alto di migranti pro capite. E l’integrazione è stata un successo, pur macchiato da qualche incidente come quello di ieri sera. Il quotidiano Dagens Nyheter ha analizzato le statistiche sui reati tra ottobre 2015 e gennaio 2016 ed è giunto alla conclusione che i rifugiati sono responsabili dell’uno per cento dei reati.

Trump ha poi spiegato su Twitter di aver parlato dopo aver visto un servizio su Fox News con un’intervista a due poliziotti svedesi. Nel servizio il filmmaker Ami Horowitz sosteneva che è documentabile un “incredibile aumento della violenza dei rifugiati” in Svezia. I due poliziotti hanno ritrattato le loro dichiarazioni, dicendo che erano state estrapolate. “Non lo confermiamo, ci ha scioccato, ha manipolato la risposte” ha dichiarato uno di loro. “Rispondevamo a domande completamente diverse nell’intervista. E’ cattivo giornalismo”.