Morte Kim Jong Nam, polizia Malaysia: presto per conclusioni

Per ora fermate due donne e un uomo

FEB 17, 2017 -

Roma, 17 feb. (askanews) – La polizia della Malaysia, che sta indagando sulla morte di Kim Jong Nam, fratellastro del dittatore nordcoreano Kim Jong Un, ritiene che sia troppo presto per concludere che il primo figlio del defunto leader Kim Jong Il sia stato ucciso da agenti stranieri. Lo riferisce l’agenzia di stampa Bernama.

Il caso è complicato, ha spiegato il direttore del dipartimento di polizia locale Mohamad Fuzi Harun, che non ha voluto fornire ulteriori dettagli sugli arresti già effettuati. Si tratta di due donne: una 29enne con passaporto vietnamita e denominata Doan Thi Huong, una 25enne con passaporto indonsiano intestoto a Siti Aishah e un malaysiano 26enne ritenuto il fidanzato di Siti Aishah.

Kim Jong Nam, da tempo caduto in disgrazia nell’ambito e surclassato nella successione dal fratello minore, viveva tra Macao e Pechino. Lunedì, mentre era all’aeroporto di Kuala Lumpur in attesa di imbarco per Macao, ha chiesto aiuto ed è morto mentre veniva trasportato in ospedale. Le telecamere di sorveglianza hanno individuato due donne nei suoi pressi, una delle quali le avrebbe messo in faccia un fazzoletto. Secondo l’intelligence della Corea del Sud, l’uomo è certamente stato ucciso da spie della Corea del Nord. Probabilmente utilizzando una qualche sostanza tossica.

Secondo Bernama, la polizia è alla ricerca di altre quattro persone che potrebbero essere utili all’inchiesto. Il viceispettore generale della polizia Tan Sri Noor Rashid Ibrahim ha affermato che sono in vista ulteriori arresti.