Presidente turkmeno rieletto per 7 anni con il 98% dei voti, plauso di Putin

Il leader del Cremlino lo chiama: ampio riconoscimento dei tuoi meriti

FEB 13, 2017 -

Mosca, 13 feb. (askanews) – Vittoria annunciata per il presidente turkmeno Gurbanguly Berdimuhamedov, che stacca il biglietto vincente per altri sette anni al vertice dello Stato centroasiatico con una percentuale più che bulgara di voti: il 97,69 per cento, con un altrettanto sbalorditivo 97,27 per cento di affluenza nel voto di domenica. Una vittoria nell’ex spazio sovietico a cui plaude subito il Cremlino: le elezioni presidenziali turkmene indicano il sostegno popolare per il corso intrapreso, ha indicato il presidente russo Vladimir Putin in una nota di congratulazioni. “I risultati testimoniano l’ampio riconoscimento dei tuoi meriti come capo di stato” ha detto il capo di stato russo al collega neoletto.

Ashgabat può contare su riserve di gas smisurate, in gran parte dirette verso la Cina, che entro il 2020 vedrà triplicate le importazioni di oro blu dal simil regno centro asiatico e che esercita sempre più influenza su di esso.

Nel Paese dove è persino vietata l’opera lirica, Berdymukhamedov, 59 anni, già dentista del suo precedessore e poi ministro della salute, ha preso il potere in Turkmenistan nel 2006 – dopo la morte del primo presidente, l’eccentrico Saparmurat Niyazov, e una serie di brevi passaggi di mano – eliminando successivamente i limiti di età per i candidati presidenziali. “Se sarò eletto, le nostre politiche volte a migliorare il benessere del popolo continueranno”, ha detto Berdymukhamedov ieri, una volta giunto alle urne, indossando un completo scuro dal taglio occidentale, dissonante dai detami che vogliono i turkmeni solo in costumi tipici.

Pur senza giungere agli estremi del culto della personalità di Niyazov – che si era fatto nominare presidente a vita e si faceva chiamare “Turkmenbashi”, ovvero “padre di tutti i turkmeni” – Berdymukhamedov accentra su di sé le cariche di presidente, primo ministro e comandante in capo delle forze armate, oltre a un ferreo controllo sui mezzi di informazione e sulla società civile. La dittatura di Niyazov ha avuto un’impronta peculiarmente filosofica, basata sul Ruhnama, il Libro d’Oro, che contiene teorie filosofiche e politiche, il cui studio è obbligatorio per accedere a qualsivoglia carica pubblica.