Romania, parlamento boccia mozione di sfiducia al governo

Grindeanu confermato, come previsto. Manifestazioni proseguono

FEB 8, 2017 -

Bucarest, 8 feb. (askanews) – Il premier romeno Sorin Grindeanu ha superato senza drammi la mozione di sfiducia ai suoi danni al Parlamento, mentre il suo governo continua a essere oggetto di grandi proteste popolari dopo aver tentato di diluire le leggi anticorruzione. La mozione presentata dall’opposizione di centrodestra non ha raccolto i 233 voti necessari in un’assemblea in cui il partito socialdemocratico di Grindeanu, che ha vinto la elezioni solo due mesi fa, ha una solida maggioranza. Dopo il voto il premier ha detto che non si dimetterà, ma ha riconosciuto il senso della rabbia popolare. “Dal mio punto di vista, il governo da ora agirà in piena trasparenza e sulla base del dialogo” ha detto il 43enne primo ministro in aula.

Per più di una settimana i romeni hanno protestato in massa contro il decreto d’urgenza varato il 31 gennaio, che secondo i manifestanti serve a mettere al riparo i politici corrotti dalle inchieste. La misura è stata poi revocata domenica sera, ma le manifestazioni sono proseguite e la gente in piazza ha cominciato a chiedere le dimissioni del governo. Le proteste, le più grandi dalla caduta della dittatura di Nicolae Ceausescu nel 1989, hanno anche alimentato il conflitto tra l’esecutivo e il presidente di centrodestra Klaus Iohannis, che sostiene il movimento.

“I romeni non vogliono che i politici corrotti siano amnistiati e protetti dalla giustizia. Vi chiediamo di cessare di agire contro la legge” si legge nella mozione presentata da 123 parlamentari d’opposizione. Secondo gli osservatori la rabbia popolare è diretta contro l’establishment politico e in particolare contro il potente leader socialdemocratico Liviu Dragnea. Il 54enne non ha potuto candidarsi a causa di una condanna per frode elettorale ed è a processo per abuso di potere, accusa che smentisce. “Il governo ha compreso il messaggio dei manifestanti. Verranno prese altre misure per porre fine al conflitto” ha detto Dragnea.

La folla in piazza si è dimezzata rispetto al mezzo milione di domenica scorsa, ma nel weekend potrebbe tornare a crescere.

Ieri, parlando al Parlamento, Iohannis ha detto che il governo dovrebbe lasciare. “La rinuncia al decreto e il possibile licenziamento di un ministro non sono abbastanza. Il voto anticipato è troppo” ha detto Iohannis. “Se il partito socialdemocratico, che ha creato questa crisi, non riesce a risolverla immediatamente, convocherò tutti i partiti per consultazioni. Avete vinto, ora governate e legislate, ma non a qualunque prezzo” ha detto. Grindeanu oggi ha attaccato il capo dello Stato accusandolo di voler “insediare velocemente il suo governo”.

(fonte Afp)