Filippine, Duterte fa arrestare i leader comunisti

Erano stati liberati per partecipare a negoziati interrotti ieri

FEB 7, 2017 -

Roma, 7 feb. (askanews) – Il presidente filippino Rodrigo Duterte, dopo aver ieri fatto saltare i negoziati con i ribelli maoisti, ha ordinato l’arresto dei leader del movimento di sinistra che erano stati liberati per partecipare ai colloqui. Lo scrive oggi il Manila Times.

“Inizieremo a cercarli e ad arrestarli, se erano in prigione prima ed erano stati rilasciati a condizione che fossero necessari per i colloqui”, ha spiegato il leader filippino.

Ieri Duterte, che aveva fatto liberare i leader comunisti con l’obiettivo di avviare colloqui di pace, ha bollato come “terroristi” quelli che dovevano essere gli interlocutori e ha detto ai militari di “prepararsi a una lunga guerra” perché la pace “non verrà durante la nostra generazione”.

Governo e ribelli comunisti avevano dichiarato dei cessate-il-fuoco ad agosto. Colloqui informali erano stati avviati a Roma. Ora, però, Duterte ha ordinato ai negoziatori di Manila di “fare i bagagli e tornare a casa” perché lui non è “interessato a parlare”.

Il leader ha ricordato che il conflitto è in corso da 50 anni. “Se volete continuarlo per altri 50 anni – ha aggiunto – beh sarò lieto d’accontentarvi”. Il governo ha revocato unilateralmente in cessate-il-fuoco.