Alfano: fermeremo i flussi migratori dalla Libia rispettando i diritti umani

Metteremo i soldi necessari, ma è cruciale solidità governo Libia

FEB 6, 2017 -

Bruxelles, 6 feb. (askanews) – “Troveremo un euro in più di tutto quello che servirà per risolvere il problema dei transiti nel Mediterraneo” e fermare i flussi migratori dalla Libia verso l’Italia, ma “lo faremo nel pieno rispetto dei diritti umani”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell’Ue, stamattina a Bruxelles.

Alfano ha così risposto a una domanda sulla sproporzione fra gli stanziamenti dell’Ue a favore dei profughi e rifugiati rimasti o ritornati in Turchia (3 miliardi di euro) e i 200 milioni di euro che sono appena stati stanziati per aiutare il governo libico ad affrontare l’emergenza migranti e a combattere i trafficanti, in particolare rafforzando la sua guardia costiera.

Le Ong hanno criticato l’approccio dell’Ue, soprattutto per via della mancanza di condizioni accettabili di accoglienza e rispetto dei diritti umani per migranti e profughi in Libia.

Il ministro ha puntualizzato che “Non sarà un problema di soldi, ma di tenuta politica dell’accordo, in riferimento alle istituzioni libiche e alla loro solidità. Noi li aiuteremo – ha assicurato – e lo faremo nel pieno rispetto dei diritti umani”

Alfano ha poi rivendicato il ruolo positivo dell’Italia in questa crisi. “La forza dell’Italia in questi anni . ha ricordato – è stata quella di far sposare sicurezza e solidarietà. Noi abbiamo avuto un Paese che è stato fin qui al sicuro, in un mondo globale in cui il rischio zero non esiste, avendo salvato vite umane e avendo dato prova di solidarietà. Ci sono paesi che hanno fatto solidarietà ma non hanno avuto sicurezza; ci sono paesi che, per avere sicurezza, hanno negato solidarietà. Noi – ha sottolineato – siamo uno di quei paesi che sono riusciti a dare sicurezza, dando anche solidarietà. E continueremo a farlo”.

“Noi non abbassiamo il nostro livello di sensibilità e attenzione – ha proseguito il ministro – per le grandi questioni umanitarie, il diritto internazionale e i diritti umani, e riusciremo a fare sposare questa nostra attenzione con la necessità di risolvere il problema della rotta del Mediterraneo centrale e di fermare il traffico di esseri umani”.

Adesso, ha detto ancora Alfano con riferimento agli accordi con la Libia per gestire la crisi migratoria, “c’è da realizzare quanto fatto e scritto dentro il patto. Intanto, c’è da sottolineare come abbiamo fatto bene a mandare giù l’ambasciatore, perché ha consentito di negoziare e di raccogliere veramente il consenso necessario per rendere quanto più effettivo possibile questo accordo. Ho anche sentito – ha riferito il ministro – il commissario per i rifugiati, Filippo Grandi, e sentirò anche William Lacy Swing, il responsabile dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, perché noi dobbiamo fare un lavoro comune anche nella logica dell’organizzazione, della costruzione e del rispetto pieno del diritto internazionale ed umanitario nei campi. La nostra collaborazione – ha precisato – sarà per la stabilità, per la sicurezza, per il miglioramento delle situazioni dal punto di vista anche infrastrutturale in Libia”.

“Non ci fermiamo lì, perché – ha aggiunto Alfano – per noi un punto importante è anche il Niger: una volta che i migranti sono entrati in Libia, hanno la naturale necessità di andare via verso Nord e poi prendere la barca per attraversare il Mediterraneo: se noi riusciremo a fermarli prima, ossia a non farli transitare in Libia, avremo fatto una grande operazione di contrasto ai trafficanti di esseri umani”.

“Io credo – ha spiegato il ministro – che il lavoro che abbiamo messo in campo con il fondo per l’Africa di 200 milioni di euro e con gli stanziamenti per collaborare con i paesi per noi strategici, Libia, Tunisia e Niger, è un lavoro che può dare risultati. E’ chiaro che sono questioni che non si risolvono con uno schiocco di dita o con uno stanziamento: ci sarà da lavorare parecchio, però abbiamo fatto un passo importante nella direzione giusta”.

Quanto, infine, al crescente ruolo della Russia nella Regione, Alfano ha osservato che “i ruoli in politica estera sono maggiori o minori a seconda dell’inerzia delle altre forze. Più l’Europa avrà leadership, minore sarà il ruolo degli altri; più l’Europa sarà inerte, maggiore – ha concluso – sarà il ruolo degli altri”.