Corte suprema indiana: no a divieto nazionale consumo carne bovina

Respinta una petizione di gruppi induisti

GEN 27, 2017 -

Roma, 27 gen. (askanews) – L’Alta Corte indiana ha respinto una petizione che chiedeva il divieto totale di macellazione dei bovini, animali considerati sacri per gli induisti.

La suprema istanza giurisdizionale del paese dell’Asia meridionale ha respinto la proposta di proibire la macellazione che, se fosse passata, avrebbe vietato di fatto il consumo della carne bovina nel paese di 1,25 miliardi di abitanti.

La mucca è riverita nelle scritture induiste e molti fedeli considerano la sua uccisione e macellazione come un atto di blasfemia. Ma in India vivono importanti minoranze – musulmani, cristiani, indù di casta bassa – che mangiano carne bovina, pur non essendo ampiamente reperibile e addirittura vietata in alcuni stati. Solo otto dei 29 stati dell’India permettono il consumo di carne dei bovini o la loro macellazione.

“Uno stato può vietare l’uccisione, ma un altro no”, ha detto la corte respingendo la petizione. “Non interferiremo – ha aggiunto – nelle leggi degli stati”.

Diversi gruppi religiosi radicali e anche il partito nazionalista indù Bjp del primo ministro Narendra Modi hanno a lungo fatto campagna per il divieto nazionale di uccisione dei bovini. Nella vittoriosa campagna elettorale del 2014 il partito di Modi promise in parte di implementare il divieto. Ma finora Nuova Delhi non è riuscita a convincere gli stati a introdurre il divieto.

Nel 2014 un musulmano 50enne fu linciato dopo essere stato accusato di aver ucciso una mucca e averne mangiato la carne a Nuova Delhi. L’assassinio provocò lo sdegno internazionale.

(Fonte Afp)