Ginevra, aperta conferenza su Cipro: ma nessun accordo in vista

Scambio di mappe. Greco-ciprioti: esito colloqui insoddisfacente

GEN 12, 2017 -

Ginevra, 12 gen. (askanews) – Il nuovo segretario delle Nazioni unite Antonio Guterres ha aperto oggi a Ginevra la Conferenza per la riunificazione di Cipro, ennesimo tentativo di porre fine a 42 anni di divisione tra le comunità turca e greca nell’isola. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha parlato ieri di “ultima chance”, ma la creazione di un futuro Stato federale sembra lontana e il governo greco-cipriota ha annunciato che “i negoziati proseguiranno” in una data non ancora fissata.

La conferenza è stata convocata al termine di tre giorni di intensi negoziati tra i leader delle due comunità sotto l’egida delle Nazioni Unite. Oltre Guterres, alla riunione odierna partecipano lo stesso Juncker e il capo della diplomazia europea Federica Mogherini, nonché i ministri degli Esteri di Grecia, Turchia e Gran Bretagna, Paesi “garanti” della sicurezza a Cipro, Nikos Kotzias, Mevlut Cavusoglu e Boris Johnson. Non è presente invece il primo ministro turco Binali Yildirim, nonostante le indiscrezioni rilanciate stamane dalla Bbc che lo volevano in arrivo a Ginevra.

Le Nazioni Unite hanno cercato per 18 mesi di riportare in pista il processo di negoziazione aperto nel maggio 2015. La Repubblica di Cipro, che esercita l’autorità solo sulla parte meridionale dove vivono i greco-ciprioti, è membro dell’Unione europea dal 2004. Ieri sera, nell’ultimo giorno di colloqui, il presidente greco-cipriota Nicos Anastasiades e il leader turco-cipriota Mustafa Akinci sono stati protagonisti di uno scambio di mappe sulla loro visione del futuro Stato federale. Questi documenti sono stati poi consegnati al mediatore delle Nazioni Unite, il norvegese Espen Barth Eide, che avrà il compito di custodirle in una cassetta di sicurezza presso le Nazioni unite.

Benché largamente in minoranza, i turco-ciprioti ora controllano il 37% dell’isola. Secondo i media ciprioti, la parte greca sarebbe disposta ad accordare loro il 28,2% del futuro Stato, mentre la parte turca ne pretenderebbe l’1% in più. Il portavoce del governo greco-cipriota, Nikos Christodoulides, ha detto che la mappa presentata dalla parte turca è rimasta entro i limiti del 29,2%. “Ma ci sono aree ed aspetti che non ci soddisfano, in altre parole, il risultato finale non è soddisfacente”, ha commentato, pur giudicando “positivo” questo primo scambio di documenti con la controparte.

Christodoulides ha sottolineato inoltre che la conferenza dovrebbe affrontare “solo le garanzie di sicurezza”, non “questioni interne”, come la restituzione delle proprietà saccheggiate, la divisione territoriale o la governance del futuro Stato. La presidenza greco-cipriota ha chiesto la partenza dei circa 30.000 soldati turchi di stanza nella parte settentrionale dell’isola, un’ipotesi al momento rifiutata dalla controparte turca che considera questa presenza necessaria per la protezione della sua comunità.

Da parte sua, il ministro degli Esteri turco Cavusoglu ha chiesto “una soluzione completa che garantisca l’uguaglianza, i diritti legittimi e la sicurezza della parte turco-cipriota”.

“Date le circostanze nella nostra regione, è necessario mantenere le regole di garanzia e di sicurezza che sono i fondamenti della sicurezza e della stabilità sull’isola da 43 anni”, ha insistito il ministro.

(con fonte afp)