Alfano in visita alla Farnesina e sulla scrivania già i primi dossier

Messaggio del nuovo ministro degli Esteri: sono onorato, 2017 cruciale

DIC 14, 2016 -

Roma, 14 dic. (askanews) – Lasciato il Viminale a Marco Minniti, mentre il governo di Paolo Gentiloni è atteso oggi alla prova del voto di fiducia al Senato, Angelino Alfano ha pensato di non perdere tempo. Il ministro degli Esteri, ieri, si è presentato alla Farnesina, prima al mattino e poi nel pomeriggio. E stamane vi ha fatto un rapido ritorno, per lasciare quindi il Palazzo per il Senato. Si è trattato di un primo approccio, una visita ai suoi nuovi uffici che ha permesso ad Alfano di incontrare alcuni dei suoi prossimi collaboratori.

Non c’è ancora stato un passaggio di consegne ufficiale con il suo predecessore, il nuovo presidente del Consiglio – l’agenda molto fitta di Gentiloni non ha consentito al momento questo atto formale -, e neppure il consueto incontro con il personale diplomatico e non della Farnesina, che avverrà solo quando il governo avrà ottenuto la piena fiducia del Parlamento. Al personale in servizio in Italia e all’Estero Alfano ha però inviato oggi un messaggio, dicendosi onorato del suo nuovo incarico e “convinto” di poter assicurare, con il contributo di tutti, il “successo” dell’azione diplomatica italiana, contribuendo “ad un mondo più stabile e sicuro”.

Sulla sua nuova scrivania Alfano ha trovato i primi faldoni da visionare. E l’ex ministro degli Interni ha cominciato a studiare. D’altra parte – ha sottolineato il ministro nel suo messaggio odierno – siamo “alla vigilia di un anno molto importante per l’Italia nel mondo”. Nel 2017 l’Italia avrà la Presidenza del G7, siederà nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu come membro non permanente, ospiterà il 60° anniversario dei Trattati di Roma e il vertice del “Processo dei Balcani occidentali” e guiderà il “Gruppo Mediterraneo” dell’Osce. Appuntamenti, ha detto il capo della diplomazia italiana, che “rappresenteranno straordinarie occasioni per la nostra politica estera e per promuovere la visione italiana, tradizionalmente improntata al dialogo, al rispetto dei diritti umani, al multilateralismo, sullo sfondo di un solido impulso al progetto europeo e ai rapporti transatlantici”.

Una serie di impegni che, secondo Alfano, consentiranno inoltre all’Italia di “rimettere al centro dell’agenda internazionale il Mediterraneo, crocevia di conflitti e crisi politiche, umanitarie, migratorie molto complesse, ma anche luogo di grandi opportunità, dove si decidono le sorti del destino che accumuna Europa e Africa”. La linea è chiara da tempo: “il Paese”, lo ha ribadito il premier Gentiloni alla Camera, “non può farsi carico dei flussi migratori per conto dell’intera Ue senza una necessaria sufficiente solidarietà degli altri Stati membri”.

Sul piano dei rapporti bilaterali e multilaterali, Alfano dovrà confrontarsi con la nuova realtà statunitense, quella che dal prossimo gennaio vedrà Donald Trump alla Casa Bianca, dovrà gestire le relazioni con la Russia di Vladimir Putin e la Turchia di Recep Tayyip Erdogan, le tensioni diplomatiche in corso con l’Egitto del generale al Sisi. Il caso Regeni è ancora aperto e la ricerca della verità resta una priorità del governo e della Farnesina. L’Europa e l’Italia, inoltre, sono attese alla prova della Brexit, l’uscita del Regno unito dall’Unione, che avrà conseguenze inevitabili sull’Ue.

Di fronte alla dinamicità del contesto che ci circonda e nella consapevolezza del “ruolo insostituibile delle istituzioni nella proiezione estera del Paese”, ha ricordato Alfano, l’Italia è insomma chiamata a “contribuire in maniera propositiva per rispondere alle numerose sfide multidimensionali che abbiamo davanti e che toccano direttamente, come mai prima, la vita dei cittadini: dal terrorismo, all’immigrazione, dal commercio, alla sostenibilità ambientale”. Infine, ma non meno importanti, resta caldo il ruolo del nostro Paese per una soluzione delle crisi in Libia e in Siria. A questo proposito, ancora ieri sera, la Farnesina ha espresso la “massima preoccupazione” per la situazione ad Aleppo Est, ribadendo “l’imperativo di proteggere la popolazione civile”, “l’urgenza di porre rimedio alla situazione umanitaria” e di “rispettare il diritto umanitario internazionale”.

“Sono certo” che nel perseguire tutti questi obiettivi, ha scritto Alfano, “potrò contare sull’alta professionalità e il senso dello Stato di tutto il personale della Farnesina”. “Sono convinto”, ha concluso, “che, grazie al lavoro di squadra e alla piena condivisione di priorità e obiettivi, riusciremo ad assicurare il successo della nostra azione diplomatica e contribuire ad un mondo più stabile e sicuro”.