Thailandia, oggi inizia nuova era: principe sarà proclamato re

Incoronazione avverrà solo prossimo anno, si chiamerà Rama X

DIC 1, 2016 -

Bangkok, 1 dic. (askanews) – Il principe ereditario Maha Vajiralongkorn sarà proclamato il nuovo re della Thailandia sarà oggi, inaugurando un nuovo capitolo della potente monarchia in un Paese che piange ancora la morte del padre. Vajiralongkorn, 64 anni, che eredita una delle monarchie più ricche del mondo in un Paese afflitto da turbolenze politiche, sale al trono 50 giorni dopo la morte del padre Bhumibol Adulyadej. Con un complesso protocollo, il principe stasera darà udienza a vari dignitari tra cui il capo della giunta e il capo dell’ Assemblea legislativa, che inviterà Vajiralongkorn a diventare re. “Il principe ereditario pronuncerà un discorso di accettazione… dopodichè presenterà i suoi omaggi di fronte a un ritratto del re” ha reso noto palazzo reale. Ai templi buddhisti in tutto il Paese è staat chiesto di suonare i tamburi e i gong dopo la sua proclamazione. Assumerà il nome di Rama X della dinastia Chakri, ma non sarà formalmente incoronato fin dopo la cremazione del padre, attesa il prossimo anno.

Il regno di Bhumibol, chiuso alla sua morte il 13 ottobre, si è prolungato per sette turbolenti decenni, segnati dalla rivolta comunista, da colpi di stato e proteste di strada. Il re era visto come l’unica forza coerente in un Paese volatile, con un’immagine preservata da un attento rituale e dalla severissima legge contro la diffamazione della famiglia reale. Vajiralongkorn, nominato successore oltre quarant’anni fa, è molto lontano dalla popolarità del padre. Passa gran parte del suo tempo lontanto dagli occhi del pubblico, soprattuto nel sud della Germania, dove ha una villa. Ha avuto tre divorzi di alto profilo e un recente scandalo di corruzione che ha coinvolto la famiglia dell’ex moglie ha consentito al pubblico di osservare ciò che accade dietro el quinte del palazzo reale.

La proclamazione di oggi mette fine a un periodo di incertezza dopo l’annuncio shock della giunta che comanda il Paese seguita alla morte di Bhumibol che il principe aveva chiesto di rinviare la proclamazione ufficiale per poter osservare il lutto. La monarchia costituzionale tailandese ha limitati poteri formali, ma gode della fedeltà delle élite economiche e delle forze armate, che dominano il Paese attraverso colpi di stato ricorrenti. E’ protetta dalla critiche da una legge sulla lesa maestà che prevede fino a 15 anni di carcere per ogni capo d’accusa di diffamazione del re, della regina, dei loro eredi o dei reggenti. La legge rende di fatto impossibile qualunque discussione della famiglia reale nel Paese e i media spesso si autocensurano. Dal 2014, quando i militari hanno preso il potere, le condanne per il cosiddetto 112, l’articolo del codice penale sulla lesa maestà, si sono moltiplicati.

(fonte Afp)