Comincia il riconteggio dei voti in Wisconsin (che fa infuriare Trump)

Chiesto anche in Pennsylvania e Michigan

DIC 1, 2016 -

New York, 1 dic. (askanews) – Comincia oggi il riconteggio dei voti in Wisconsin per le elezioni presidenziali statunitensi, richiesto dalla candidata dei Verdi, Jill Stein, che ha versato i 3,5 milioni di dollari, raccolti attraverso una campagna lanciata su internet, necessari per avviare la procedura. Un giudice ha però respinto la sua richiesta di un riconteggio manuale dei quasi tre milioni di voti espressi.

Donald Trump aveva sostenuto giorni fa che la sua vittoria va rispettata, “non messa in discussione e insultata”. Il riconteggio è uno schiaffo – ha detto Trump – “a un risultato che è stato già ammesso” dalla rivale Clinton.

Stein ha richiesto il riconteggio anche in Pennsylvania e Michigan, grazie ai 6,7 milioni di dollari raccolti in totale. Si tratta di tre Stati dove Donald Trump ha vinto con un vantaggio esiguo su Hillary Clinton, risultati decisivi per la vittoria del repubblicano. Nell’ipotesi in cui il riconteggio dovesse far vincere la candidata democratica in tutti e tre gli Stati, l’esito del voto si rovescerebbe e Clinton otterrebbe il numero necessario di grandi elettori per diventare presidente. Bisogna ricordare che gli elettori statunitensi non eleggono direttamente il presidente, ma i 538 grandi elettori, divisi tra i 50 Stati (più il District of Columbia) in base alla popolazione: il candidato presidenziale che vince in uno Stato ottiene la totalità dei suoi grandi elettori (tranne in Maine e Nebraska), che poi eleggeranno il presidente.

La campagna, lanciata dai Verdi, è stata sostenuta in un secondo momento anche dai democratici, che hanno comunque detto che probabilmente il riconteggio non cambierà l’esito delle elezioni; il riconteggio, però, serve per “assicurare che l’esito del voto sia stato corretto per tutti”.

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