Suspence al mondiale di scacchi, dopo 7 incontri è ancora parità

Nella sfida Carlsen-Karyakin echi della Guerra fredda

NOV 21, 2016 -

Roma, 21 nov. (askanews) – Suspence e altissima tensione al mondiale di scacchi in corso a New York dove, dopo sette partite, il detentore del titolo, il norvegese Magnus Carlsen e lo sfidante, il russo Sergei Kariakin, sono ancora in perfetta parità mentre la sfida mantiene le aspettative della vigilia, con un rinnovato clima da ‘guerra fredda’ che ricorda l’epica sfida islandese tra Bobby Fischer e Boris Spassky.

Sette patte consecutive e, quindi, nervi tesi come fili d’acciaio nel contesto di una battaglia destinata a durare per 12 incontri sino al 30 novembre (ma in caso di persistente parità si metteranno in programma altre partite). Per gli esperti la situazione è apertissima. Carlsen resta favorito ma negli ultimi due match, venerdì e sabato, il campione del mondo è stato seriamente messo in difficoltà da Kariakin anche se il russo non è riuscito a capitalizzare il vantaggio. Leggermente a disagio, il norvegese ha cercato di ridimensionare: “gli ultimi due incontri non sono stati poi così interessanti” ha detto domenica a mezza bocca pur ammettendo: “può ancora accadere di tutto”.

Al di là del merito sportivo, il match continua a suscitare particolare attenzione. Oltre alle centinaia di spettatori venuti apposta a New York per seguire la sfida, è il sottofondo ‘politico’ della battaglia a dare un sapore particolare all’evento.

Già alla vigilia del match, il capo della federazione russa degli scacchi aveva apertamente evocato la grande epoca del “gioco dei re”, quando nel ’72, in piena guerra fredda, il duello tra Bobby Fischer e Boris Spassky catturò l’attenzione del mondo.

“Vogliamo resuscitare la febbre degli scacchi di quell’epoca. Allora la sfida era Unione Societica contro Stati Uniti. Oggi sono gli Usa, l’unione Europea e le loro sanzioni contro la Russia” aveva detto a sua volta alla vigilia del match Kirsan Iliumzhinov, presidente della Federazione Internazionale Scacchi (FIDE).

Toni di sfida che avevano riverberato anche nelle parole due due sfidanti. Alla vigilia dell’incontro Kariakin era stato molto netto. Carlsen, aveva detto, “dovrà dimostrare di essere migliore di me. Posso batterlo contrattaccando, è il mio piano”.

La situazione geopolitica del momento, con le gravi tensioni tra la Russia e l’occidente sulle crisi ucraine e siriane, pesa senz’altro sullo scontro, anche considerata la figura di Kariakin, originario della Crimea e apertamente favorevole all’annessione della penisola alla Russia.

Ucraino di nascita, naturalizzato russo, Kariakin è diventato a 12 anni il più giovane maestro internazionale della storia precedendo in questo record proprio Carlsen (che grande maestro è diventato a 13 anni).

Per la cronaca, sinora Carlsen e Kariakin si sono incontrati 27 volte e in sole due occasioni il russo ha avuto la meglio.