Scienziato Nasa: su clima Trump sbaglia, natura avrà ultima parola

La scienza non consentirà interferenze, lavoro andrà avanti

NOV 17, 2016 -

Roma, 17 nov. (askanews) – La scienza e la ricerca non resteranno con le mani in mano di fronte all’emergenza climatica e a chi intende negarla. Gavin Schmidt, direttore dell’Istituto Goddard di Studi spaziali della Nasa ha detto che Trump si sbaglia se pensa che il riscaldamento climatico non esiste, e ha avvisato la nuova amministrazione americana che gli scienziati “non consentiranno” alcuna interferenza con il loro lavoro.

Il presidente eletto Donald Trump ha descritto il riscaldamento globale come “una bufala” creata apposta dalla Cina, ha minacciato di cancellare l’Accordo di Parigi sul clima e ha incaricato un noto negazionista dei cambiamenti climatici in una posizione importante nel suo team di transizione. Per questo la comunità scientifica internazionale, che proprio in questi giorni è riunita a Marrakech per la Cop22, ha raddoppiato gli sforzi per convincere il futuro presidente Usa delle possibili catastrofi climatiche future.

“Il punto è semplice – ha spiegato Schmidt all’Independent – il clima sta cambiando e non lo si può negare; puoi nominare persone che non ci credono in posizioni di potere, ma sarà la natura ad avere l’ultima parola”. “E’ qualcosa con cui dovremo fare i conti prima o dopo, ed è meglio prima che dopo. Non abbiamo alternative: dobbiamo prenderla in considerazione”.

Ricordando amministrazioni passate, come quella Bush, che tentarono di interferire con il lavoro dei ricercatori, Schmidt ha ammonito: “Allora cercarono di impedirci di parlare con la stampa, censurando dal nostro sito ciò che era sconveniente per l’amminstrazione (…) Stavolta non lo consentiremo”.

Al contrario di quanto affermato da Trump, Schmidt ribadisce che le prove scientifiche sui cambiamenti climatici sono molto concrete e difende la necessità che gli scienziati le studino. “La scienza non va via, le prove non vanno via, solo perché ci si rifiuta di guardarle”, ha detto Schmidt, aggiungendo che i ricercatori “non smetteranno improvvisamente di fare il loro lavoro”. “Sono tutte persone impegnate e professionali che faranno del loro meglio e spero che ciò che facciamo farà la differenza”.