L’interprete di un giornalista violentata nella Giungla di Calais

E' successo nell'immenso campo profughi in Francia

OTT 18, 2016 -

Calais, 18 ott. (askanews) – Un’interprete in pashtun che accompagnava un giornalista nell’immenso campo profughi di Calais, nel nord della Francia, è stata violentata la notte scorsa ai margini del campo, noto come la Giungla. Lo riferisce un fonte giudiziaria. Tra le due e e le tre di notte l’interprete e il giornalista, che stavano realizzando un reportage per una tv francese sui minori isolati nella Giungla, sono stati circondati da tre afgani, ai margini del campo, riferisce la procura di Boulogne-sur-mer.

Si trattava “secondo le dichiarazioni delle vittime, senz’altro di tre migranti” i quali hanno prima di tutto rubato il materiale, ha aggiunto la fonte. In seguito uno dei tre ha obbligato l’interprete a un rapporto sessuale sotto minaccia di un coltello mentre gli altri due tenevano a distanza, sempre armati di coltello, il giornalista freelance di 42 anni. Quando i tre afghani li hanno lasciati allontanare, giornalista e interprete si sono recati al commissariato di Calais e l’interprete di 38 anni, originaria dell’Afghanistan, è stata visita dai medici. I tre sono ancora ricercati.

Bea/Int2