Marocco al voto, testa a testa tra islamici di governo e liberali

Analisti: domani leggero vantaggio per laici opposizione

OTT 6, 2016 -

Roma, 6 ott. (askanews) – La campagna elettorale per le elezioni legislative in Marocco in programma per domani, osserva oggi il silenzio previsto dalla legge. Una campagna effervescente che ha visto i candidati delle differenti formazioni politiche contendersi la simpatia degli elettori esponendo i loro programmi, ma ad avere chance di vittoria, come sostengono gran parte degli osservatori locali, sono soprattutto tre partiti: Autenticità e Modernità (PAM), Giustizia e Sviluppo (PJD) e distaccato lo storico partito di “Istiqlal” (“Indipendenza”). I tre partiti infatti sono gli unici, tra le 30 liste presenti, ad avere piazzato i loro candidati in tutte le 92 circoscrizioni elettorali del Paese.

Si tratta delle decime elezioni legislative dall’indipendenza del regno nel 1956 e le seconde all’insegna della nuova Costituzione varata dopo la cosiddetta primavera araba nel 2011: Una carta, quella voluta dal re Mohammed VI dopo i motti popolari di quell’anno, che ha istituito una “monarchia costituzionale democratica” prevedendo la figura del “re cittadino”.

Omar al Sharqawi, un docente di Scienze politiche all’università di al Mohammadiya, sarà un testa a testa tra i liberali del PAM, e gli islamici del PJD, al potere dal 2012 con un leggero vantaggio per i primi. Intervistato dall’agenzia turca Anadolu, al Sharqawi prevede infatti che i due partiti “otterranno la metà dei 395 seggi della prima camera del parlamento”. Anche per il giornalista marocchino Hicham Alaui, “sono decisamente, queste le due formazioni principali del panorama politico marocchino e incarnano una bipolarizzazione sia territoriale (città contro campagne) che ideologica (conservatori contro liberali).

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