Italia-Russia, Raffaello arriva al Pushkin di Mosca in maximostra

Siglato accordo tra Uffizi e museo russo della capitale

LUG 12, 2016 -

Mosca, 12 lug. (askanews) – Raffaello e non solo Raffaello. Nel quadro delle relazioni culturali tra Italia e Russia, è stato sottoscritto a Mosca un accordo di collaborazione tra gli Uffizi di Firenze e il museo Pushkin della capitale russa. L’intesa è stata siglata dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e la direttrice del museo Pushkin Marina Loshak, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia Mosca Cesare Maria Ragaglini.

La firma dell’accordo di collaborazione tra le due istituzioni museali prevede la coorganizzazione della mostra scientifica “Raffaello e la Poesia del volto”. “Per me è stata una piacevole scoperta capire quella che è stata di Raffaello l’influenza sulla cultura russa” ha detto l’ambasciatore, ricordando gli studi e la conoscenza del grande artista italiano da parte di Pushkin, Dostoevskij e Tolstoj. “Le Gallerie degli Uffizi si sono dimostrate particolarmente generose con i prestiti. A completare la mostra ci saranno altri prestiti dai musei di Bergamo e di Brescia, e da altri musei italiani”.

La mostra al Pushkin dal 12 settembre all’11 dicembre si preannuncia come una pietra miliare, e secondo Schmidt rappresenterà la più importante mostra organizzata su Raffaello. E il prossimo settembre si dimostrerà un mese particolarmente “italiano”, secondo il capo missione, che ha anche ricordato anche la tournée della Scala al Bolshoi (10-16 settembre).

Loshak a sua volta ha dichiarato che “al momento noi viviamo un’epoca estremamente lontana dal Rinascimento. Per questo credo che sarà una cura per noi” la visione di tali capolavori. “Ritengo fondamentale il fatto che lavoreremo con gli Uffizi”. Lo sponsor della mostra è la major russa Rosneft. I curatori sono Viktoria Markova e Marzia Faietti. Loshak si è complimentata anche per il lavoro “determinato ed efficiente” della squadra dell’Ambasciata d’Italia. “Speriamo che questa mostra sia solo il primo passo importantissimo” ha aggiunto.

Secondo il direttore degli Uffizi, “per un direttore di un museo non è mai una decisione facile e semplice” ma in questo caso la mostra ha permesso anche un’utile indagine “interdisciplinare e multiculturale”. E l’accordo si pone anche nella scia “rinascimentale di scambi” nel mondo dell’arte, ha affermato Schmit.