Dubbi sul futuro delle auto con il pilota automatico dopo il primo morto

Potrebbe rallentare lo sviluppo dei veicoli senza conducente

LUG 1, 2016 -

New York, 1 lug. (askanews) – Joshua D. Brown stava guardandoHarry Potter a bordo della sua Tesla Model S, mentre la guidadell’auto elettrica era affidata al pilota automatico. Poco dopo,il 7 maggio scorso, il suo veicolo si è schiantato contro ilrimorchio di un camion che viaggiava sulla stessa autostrada, inFlorida. Né il software né il conducente sono riusciti a frenarein tempo. L’uomo è morto sul colpo e la National Highway TrafficSafety Administration, l’agenzia che si occupa della sicurezzastradale negli Stati Uniti, ha aperto una inchiesta che potrebberallentare (se non fermare) lo sviluppo dei veicoli autonomi, unsettore in crescita e sul quale i grandi gruppi tech e quelliautomobilistici stanno investendo milioni di dollari.Il pilota automatico che stava guidando l’auto di Brown in realtàè un software semiautonomo. Permette di impostare una velocità suun tratto di strada, è in grado di guidare rilevando le curve e imovimenti delle altre auto. Brown era un entusiasta di questatecnologia e su YouTube aveva pubblicato diversi video, filmatimentre era inserito il software. Come scrive The Verge, unfilmato visto da più di due milioni di persone, mostra come ilprogramma per la guida senza conducente abbia salvato la vitaall’uomo, schivando un’auto in entrata nella corsia sulla qualeviaggiava.Ma in queste ore stanno emergendoanche altri dettagli sulla vicenda. Il camionista coinvoltonell’incidente sostiene che l’auto di Brown stesse viaggiando adalta velocità. “Non l’ho neppure vista arrivare”, ha detto FrankBaressi in una intervista a un quotidiano locale della Florida,sostenendo di aver sentito il monitor dell’auto che continuava atrasmettere il film anche dopo lo schianto. Una notizia smentitada Tesla. In una nota il gruppo californiano sostiene che suModel S non è possibile vedere film sullo schermo al lato delconducente. Inoltre nel comunicato stampa Tesla ha aggiunto chesi tratta del primo incidente in 200 milioni di chilometripercorsi con il pilota automatico.Il Wall Street Journal aggiunge un altro tassello alla vicendaricordando come per Tesla – e per il suo amministratoredelegato, Elon Musk – il mese di giugno sia stato moltodifficile. In borsa infatti il gruppo ha perso oltre il 12% delsuo valore, sia per la decisione di acquistare SolarCity (gruppoche produce pannelli solari di proprietà di Musk), sia per lanotizia dell’apertura di una inchiesta sull’incidente mortale dimaggio.Oltre a tutto questo l’indaginemette sotto pressione l’intero mercato dei veicoli senzaconducente, che nei prossimi anni dovrebbe diventare il settorepiù redditizio. Il quesito principale è di natura etica: quantole auto senza conducente sono in grado di diminuire gli incidentie dunque salvare vite?Di recente una ricerca franco-americana pubblicata da Sciencepone un paradosso con il quale i governi dovranno confrontarsi:anche se i veicoli autonomi diminuiranno il traffico e gliincidenti, potrebbero essere programmati per prevenire la mortedel maggior numero di persone possibile. E così, se necessario,decidere di sacrificare uno o più passeggeri per salvare, peresempio, diversi pedoni.La ricerca condotta dalla Toulouse School of Economics insieme alMIT di Boston e alla University of Oregon, sostiene infine cheanche se la maggior parte delle persone credono sia giusto che ilsoftware decida di uccidere i passeggeri in casi estremi, nonvorrebbero acquistare un’auto che è programmata per far loro delmale.A24/Pau