Sudan, chiuse urne per referendum su status Darfur

Ribelli boicottano voto, poco credibile per comunità internazionale

APR 13, 2016 -

El Fasher (Sudan) 13 apr. (askanews) – Si sono chiusi nel Sudan i seggi per il voto nel referendum sullo status della regione del Darfur, una consultazione boicottata dai gruppi di opposizione e ribelli e criticata dalla comunità internazionale: lo ha reso noto la Commsione elettorale, che non ha rilasciato alcun dato sull’affluenza.

Gli elettori sono stati chiamati a decidere se mantenere l’attuale organizzazione amministrativa della provincia – divisa in cinque stati – o creare una singola entità, scelta quest’ultima preferita dai gruppi ribelli.

La prima opzione era viceversa sostenuta dal presidente sudanese Omar al-Bashir e criticata dagli osservatori, secondo cui l’attuale assetto rafforza ulteriormente il controllo del potere centrale su questa regione di circa 500.000 chilometri quadrati il cui sottosuolo contiene ingenti risorse minerarie, quali petrolio, uranio e rame. I ribelli impegnati nella lotta contro il regime di Al Bashir dal 2003 avevano annunciato il boicottaggio della consultazione, giudicata inopportuna con gli scontri ancora in atto.

Il Darfur, dove vivono numerosi gruppi etnici, era una sola regione fino al 1994, quando il governo decise di dividerla in tre Stati: Darfur Settentrionale, Darfur Meridionale e Darfur Occidentale. Altri due Stati, Darfur Centrale e Darfur Orientale, erano stati creati nel 2012.

Il conflitto è scoppiato nel 2003, quando gruppi armati diorigine non araba hanno lanciato una rivolta per denunciare laforte marginalizzazione della regione. Il conflitto ha causatoalmeno 300.000 morti, secondo l’Onu, e oltre un milione disfollati. Il presidente sudanese è sotto mandato di arresto dal2009 per crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Darfur, e per genocidio del luglio 2010.

Nei giorni scorsi, l’Onu ha riferito di oltre 100.000 personecostrette ad abbandonare le proprie case a causa della ripresadegli scontri, dallo scorso gennaio, nella regione del JebelMarra, una zona a cavallo dei tre Stati.

(fonte Afp)