Austria inasprisce i controlli alla frontiera italiana

"Misure strutturali", forse al Brennero barriera come con Slovenia

FEB 16, 2016 -

Vienna, 16 feb. (askanews) – L’Austria blinda la sua frontiera con l’Italia: i confini sud del Paese saranno “massicciamente rafforzati”, al Brennero e agli altri valichi altoatesini, ma anche alla frontiera con Slovenia e Ungheria, per frenare il flusso dei richiedenti asilo in arrivo dalla Siria e da altri Paesi in preda alle guerre e alla fame. “Un compito difficile, ma necessario”, lo ha definito il cancelliere austriaco Werner Faymann, che giustifica la decisione del governo con il fatto di “avere delle responsabilità e di dover quindi guardare in faccia la realtà”.

Al termine di una riunione di gabinetto i ministri degli Interni Johanna Mikl-Leitner e della Difesa Hans Peter Doskozil, hanno annunciato l’introduzione di controlli alle frontiere lungo tutti i confini con l’Italia, la Slovenia e l’Ungheria. Si tratta di 12 posti di frontiera, hanno precisato i ministri. I controlli supplementari saranno operativi a partire dalla primavera, quando anche i flussi cominceranno ad ingrossarsi nuovamente. L’obiettivo esplicito del governo di Vienna è quello di frenare con ogni mezzo gli ingressi di richiedenti asilo sul territorio: “Lo scopo è quello di assicurare l’ordine e la stabilità del nostro Paese. Per questa ragione tiriamo il freno”, ha spiegato Mikl-Leitner, del partito conservatore Oevp.

“Saranno introdotte diverse misure strutturali” in Carinzia , Stiria, Burgenland e Tirolo, che potranno essere simili ai quattro chilometri di barriere e reti già dislocati alla frontiera di Spielfel con la Slovenia, ha indicato alla stampa la ministra degli Interni.

L’Austria che l’anno scorso aveva ricevuto 90.000 richieste di asilo, con una delle percentuali più alte rispetto alla popolazione, ha via via adottato una posizione più rigida rispetto a quella iniziale, che la vedeva al fianco della Germania. E in totale quest’anno intende accogliere 37.500 rifugiati ed espellere almeno 12.500 persone. Vienna vuole inoltre indicare da subito una quota giornaliera di ingressi di migranti al posto di frontiera di Spielfeld.

“Stiamo preparando un piano B non perché lo vogliamo, ma perché l’applicazione di una risoluzione europea è troppo lenta”, ha spiegato Faymann. Vienna così si avvicina sempre di più al cosiddetto “Gruppo di Visegrad”, composto da Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca, che ha l’intento di sbarrare la rotta dei Balcani ai profughi isolando la Grecia, accusata di non proteggere le frontiere esterne dell’Unione europea.

Quando mancano due giorni al vertice di Bruxelles, la cancelliera tedesca Angela Merkel oggi ha duramente criticato questa politica. “Siamo in grado, con l’approccio turco-europeo, di combattere le cause della fuga e di migliorare la protezione delle frontiere europee?. (…) Oppure lasciamo cadere tutto e chiudiamo le frontiere greche, macedoni, bulgare con tutte le conseguenze che questo avrebbe sulla Grecia, sull’Ue nel suo insieme e sullo spazio Schengen?”, ha sottolineato Merkel nel corso di una conferenza stampa a Berlino. “Spenderò tutte le mie forze giovedì e venerdì in favore dell’agenda turco-europea perché vale la pena continuare”, ha insistito la cancelliera tedesca.