Caso Regeni, Giulio forse tradito da un incontro avvenuto a dicembre

Si indaga su una riunione con esponenti del sindacalismo indipendente egiziano

FEB 9, 2016 -

Roma, 9 feb. (askanews) – Una riunione del dicembre scorso delsindacalismo indipendente egiziano potrebbe aver tradito inqualche modo Giulio Regeni, il giovane ricercatore universitariotrovato cadavere nei giorni scorsi sulla strada tra il Cairo eAlessandria. Gli inquirenti della Procura di Roma, che indaganosul decesso, stanno cercando di ricostruire l’attività di studioe lavoro di Giulio. Ed uno degli snodi fondamentali – sisottolinea – è il meeting avvenuto al “Centro servizi per ilavoratori e i sindacati (Ctuws)”. Chi indaga ritiene che tra i100 e oltre invitati al vertice possa nascondersi chi ha fattodel male al ragazzo.In questo senso i magistrati hanno messo in programma l’ascoltodi accademici, altri ricercatori o stager, che dall’Egittoverranno in Italia per essere presenti ai funerali di Giulio.L’obiettivo è raccogliere il maggior numero di informazionisull’attività svolta da Giulio in Egitto e sulla rete diinformatori su cui poteva contare per il suo lavoro.All’attenzione del magistrato c’è anche la prima informativa chegli uomini del Ros e dello Sco hanno inviato sull’attività svoltada alcuni giorni proprio in Egitto.Dell’incontro di dicembre Regeni ne aveva riferito in un articolopubblicato dal Manifesto. Ora si vuole definire quali erano icontatti di Giulio. Anche se non si esclude che a quellariunione, dove potrebbe esser stata notata la presenza di unitaliano, possano aver operato degli ‘infiltrati’. Intantosecondo quanto si è appreso sono continui collegamenti con lamagistratura egiziana da parte del pm Sergio Colaiocco.Autorevoli fonti della Procura di Roma, hanno inoltre riferito che il computer portatile del ricercatore è nella disponibilità degli investigatori italiani. Il pc è stato consegnato agli inquirenti dalla famiglia delragazzo, dopo la visita al Cairo in seguito alla scomparsa diGiulio. A quanto si è appreso non risulta ai genitori laproprietà o l’uso di alcun tablet o iPad o altri supportidigitali. L’unico “elemento” non trovato è invece il cellulareche Giulio portava sempre con sé. Chi indaga ha già chiesto la’ricostruzione’ dei tabulati per definire il traffico e lediverse chiamate.Intanto il segretario generale del Dis, Giampaolo Massolo, nel corso di una audizione davanti al Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica (Copasir), ha ribadito che Giulio Regeni non ha mailavorato per l’Agenzia (Aise) nè ha mai svolto alcuna attivitàlegata ai servizi di intelligence, mentre il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha detto a sua volta che l’Egitto deve consentire al team di investigatori italiani al Cairo “di collaborare pienamenteall’accertamento della verità”.“Ribadisco che l’Italia conta sulla possibilità che ai nostriinvestigatori presenti al Cairo sia consentito di collaborarepienamente all’accertamento della verità e contiamo sul fatto chequesto porti alla individuazione e punizione dei responsabili”,ha detto Gentiloni, a margine dell’incontro a Villa Madama con i Paesi fondatori dell’Unione europea. “Era la nostra posizione e rimane la nostra posizione”, ha sottolineato il capo della diplomazia italiana.Int9