Mattel rivoluziona la Barbie: sarà anche formosa, alta e piccola

Per rilancio vendite della bambola, che soffre concorrenza Frozen

GEN 28, 2016 -

New York, 28 gen. (askanews) – A più di cinquant’anni dalla sua comparsa sul mercato, la Barbie si presenta in tre nuove taglie: “curvy”, cioè formosa, alta e piccola. È la strategia adottata da Mattel, l’azienda produttrice della famosissima bambola giocattolo, per cercare di rilanciare vendite da anni al palo.

Questi cambiamenti sono solo il tentativo più recente di affrontare alcune preoccupazioni: forse la Barbie tradizionale, che è magra, alta, bionda e perfetta, non piace più alle bambine e ragazzine di oggi? Forse è troppo poco normale? Niente di tutto questo è una novità: Barbie è stata oggetto di critiche fin da quando, alla fiera del giocattolo di New York del 1959, apparvero i primi modelli. Le associazioni femminili si scagliarono da subito contro il modello irrealistico proposto dalla bambola. Adesso le cose sembrano però essere cambiate una volta per tutte.

“Crediamo di avere una responsabilità verso le ragazzine e i loro genitori: quella di rispecchiare una visione più ampia della bellezza”, ha detto in una nota Evelyn Mazzocco, vice presidente senior di Mattel e responsabile del marchio Barbie.

Già lo scorso anno l’azienda californiana si era adeguata ai gusti delle sue piccole consumatrici introducendo nella sua serie “Fashionistas” (appassionata di moda, ndr) più colori di pelle, lineamenti del viso e tipologie di capelli. Fu la più ampia varietà di Barbie mai prodotta fino a quel momento.

La bambola è il prodotto più importante e redditizio del gruppo: in questi quasi sei decenni Mattel ha venduto più di un miliardo di Barbie. Le vendite sono però scese di oltre il 10% in ognuno degli ultimi otto trimestri, colpa anche della concorrenza delle bambole a marchio Frozen di Walt Disney. E solo negli ultimi quattro trimestri le vendite a livello mondiale sono state pari a 904,2 milioni di dollari, in ribasso del 14% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nello stesso periodo le vendite di gruppo hanno registrato un -6,2%.

Questa contrazione – e così quella di altri marchi posseduti dall’azienda, come Fisher-Price – è costata il posto l’anno scorso all’ex amministratore delegato di Mattel Bryan Stockton, che è stato rimpiazzato da Chris Sinclair, il membro di più lungo corso del consiglio d’amministrazione dell’azienda. Sinclair ha completamente ristrutturato i quadri dirigenziali di Mattel e si è posto come missione la produzione di giocattoli migliori.