Nobel per la Pace: tra i favoriti Merkel, il Papa e Unhcr

Tra i candidati anche Kerry e Zarif

OTT 7, 2015 -

Roma, 7 ott. (askanews) – Come ogni anno cresce l’attesa perl’assegnazione del Premio Nobel per la Pace che verrà annunciatovenerdì 9 ottobre a Oslo. E, come da tradizione, impazza iltotonomi. Tra i possibili candidati spiccano Angela Merkel, PapaFrancesco, l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), gli attivistiper i diritti umani in Russia, il perenne candidato DenisMukwege, medico congolese, poi Edward Snowden e i protagonistidell’accordo sul nucleare iraniano, Kerry e Zarif. Tra lenomination, è evidente, il focus pende sugli attori della crisidei rifugiati.I nominati sono 273, ma in pole sarebbero una decina di nomi intutto. E nelle ultime settimane la candidatura considerata piùcalda è quella della cancelliera Merkel, come è statosottolineato da Kristian Harpviken, direttore dell’Istituto diricerca internazionale di pace di Oslo (Prio), secondo cuiinizialmente il nome della leader tedesca era stato valutato inparticolare per il suo ruolo nella risoluzione del conflitto inUcraina. Adesso, invece, “ha dato una svolta al dibattito” sullacrisi dei rifugiati mostrando una leadership forte, senzaabbandonare i suoi principi ma mostrando la volontà di cambiareil sistema. Su questa posizione anche lo storico Asle Sveen,coautore del libro sui primi 100 anni del Premio Nobel per laPace, secondo cui Merkel sarebbe la scelta più “sexy” se sidovesse premiare un player della crisi dei migranti.E sul fronte dei migranti spiccano altre due candidature,quella dell’Unhcr e quella del prete eritreo Mussie Zerai, che hagiocato un ruolo chiave nell’aiuto ai rifugiati che cercano diraggiungere l’Europa con i barconi attraverso il Mediterraneo.Zerai, noto come “l’angelo dei profughi”, ha un passato daprofugo: nato in Eritrea, ad Asmara, è espatriato in Italia nel1992, appena diciassettenne, come rifugiato politico. Tra icandidati c’è anche Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa.Tra gli altri nomi nella classifica deivincitori più probabili Papa Francesco per il ruolo svolto neldisgelo tra Stati Uniti e Cuba, per le posizioni sul cambiamentoclimatico e per la sua crescente popolarità su temi controversidei dogmi della Chiesa cattolica.John Kerry e Mohammad Javad Zarif restano ancora in poleposition, ma la candidatura si è raffreddata dopo l’ondatamigratoria in Europa. Fino allo scoppio della crisi dei rifugiatiil segretario di stato Usa e il ministro degli Esteri iranianoerano visti come logici favoriti per il premio dopo i due anni diintensi negoziati sul nucleare in Iran. Sulla loro candidaturapesa però la possibilità che con l’assegnazione a Kerry, di fattol’amministrazione Obama vincerebbe il secondo Nobel per la pace.Segue, poi, il ginecologo congolese Denis Mukwege, nei radardella commissione per il Nobel molte volte negli anni per il suolavoro con le vittime di violenza sessuale nella Repubblicademocratica del Congo. Ha vinto il premio Sakharov assegnato dalParlamento europeo nel 2014.Tra i papabili anche Victor Ochen, attivita 33enne esopravvissuto del conflitto in Uganda. Cresciuto nei campi diaccoglienza dei profughi, il fratello rapito dai guerriglieridell’Esercito di resistenza del Signore, ha creato l’AfricanYouth Initiative Network che lavora con i bambini vittime diviolenza. “Vedo me stesso nei rifugiati siriani. Mi vedo inquesti ragazzi che rischiano la vita per attraversare il mare earrivare in Europa”, ha dichiarato dopo l’annuncio della suacandidatura.Infine, tra i nomi circolati alla vigilia dell’annuncio diOslo, i fondatori della Fondazione americana “PeaceJam”, DawnEngle e Ivan Suvanjieff, per le campagne che hanno creatoprogetti per più di un milione di giovani in 39 Paesi del mondo.La candidatura è stata proposta da Tutu secondo cui PeaceJam è”uno dei migliori programmi transnazionali per giovani che abbiamai visto”.Al di là del totonomi bisogna ricordare che i bookmaker nonsempre hanno indovinato il vincitore. La commissione del PremioNobel ha dimostrato in questi anni di saper mantenere il piùstretto riserbo e imperscrutabilità, sorprendendo tutti come conl’assegnazione a Barack Obama o all’Unione europea.Dmo