Cina: Panchen Lama sparito da 20 anni: non vuol essere disturbato

Ma per autorità in esilio è il "più giovane prigioniero politico"

SET 7, 2015 -

Roma, 7 set. (askanews) – Il Panchen Lama, seconda autorità del buddismo tibetano, sta bene, ma non vuole essere disturbato. L’hanno affermato oggi funzionari del governo cinese, che è accusato dai sostenitori della causa tibetana di aver fatto scomparire 20 anni fa il giovanissimo religioso indicato dal Dala Lama e di aver nominato un proprio Panchen Lama.

Gedhun Choekyi Nyima era stato indicato dal Dalai Lama seconda autorità del lamaismo nel 1995, quando aveva sei anni. Ma fu prelevato e fatto sparire dalle autorità cinesi, tanto che il governo tibetano in esilio l’ha definito “il più giovane prigioniero politico del mondo”.

Nyima “sta ricevendo la sua educazione, vive normalmente e cresce sano. Non vuole essere disturbato da nessuno”, ha affermato Norbu Dondup, un funzionario delle autorità tibetani filocinesi, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Xinhua. E ha aggiunto: “La designazione del Dalai Lama è stata illegale e non valida”.

Pechino ha nominato 11mo Panchen Lama un altro giovane, Gyaincain Norbu, che oggi è un vicepresidente presso la Conferenza consultiva politica del popolo cinese, una delle istituzione che dibatte le normative cinese. Norbu, tuttavia, non è riconosciuto da buona parte dei tibetani.

Il 10mo Panchen Lama è morto nel 1989, dopo una relazione tumultuosa con Pechino e con i leader comunisti,c he prima l’hanno lodato e poi messo in prigione.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hong Lei, interpellato su Nyima, ha fatto riferimento alle dichiarazioni delle autorità tibetane filocinesi.

Opposta la posizione dell’Amministrazione centrale tibetana, il governo tibetano in esilio. “Finché nessuno avrà libero accesso per incontrarlo, noi lo considereremo come disperso e catturato contro la sua volontà”, ha detto il ministro per l’Informazione e le relazioni internazionaali Dicki Chhoyang. “E’ il più giovane prigioniero politico al mondo – ha agigunto – e noi continuiamo a vedere la sua assenza forzata come un sintomo della repressione cinese”.