Se sapessero accendere il fuoco gli scimpanzè saprebbero cucinare

Studio delle università di Harvard e Yale

GIU 3, 2015 -

Roma, 3 giu. (askanews) – Gli scimpanzè possiedono le capacità cognitive che li rendono perfettamente in grado di cucinare, se sapessero come accendere un fuoco. Lo ha stabilito uno studio delle università di Harvard e Yale, pubblicato sui britannici Proceedings of the Royal Society, che ha rilevato che gli scimpanzè preferiscono il sapore dei cibi cotti, possono rinviare la gratificazione in attesa della cottura e addirittura sono in grado di fare scorta di vegetali crudi se sanno di avere la possibilità di cucinarli in seguito. Secondo gli autori la ricerca dimostra così che i nostri progenitori svilupparono to un gradimento per i vegetali arrosto e la carne alla griglia prima di quanto si ritenesse finora e va spostata indietro nel tempo una della tappe più importanti dell’evoluzione umana.Felix Warneken, psicologo di Harvard e coautore dello studio, afferma: “Il punto è che che se vediamo qualcosa nel comportamento di uno scimpanzè, il nostro antenato comune potrebbe aver posseduto anche lui quei tratti. Se un nostro vicino parente evolutivo possiede questa capacità, questo suggerisce che una volta che i primi uomini sono stati in grado di usare e controllare il fuoco, allora hanno potuto usarlo per cucinare”. La cottura dei cibi fu un punto di svolta evolutivo, perchè consentì agli uomini di ampliare la loro dieta e di estrarre più facilmente energia dal cibo, riducendo i tempi di pascolo e masticazione. Ciò a sua volta liberò più tempo e risorse per il progresso tecnologico e consentì a gruppi più ampi di prosperare.Già si sapeva che molti animali preferiscono i cibi cotti, più morbidi e digeribili, ma si pensava che solo gli uomini avessero le capacità di preparare cibo cotto. Gli scienziati hanno condotto una serie di di esperimenti presso la riserva di Tchimpounga del Jane Goodall Institute nella Repubblica democratica del Congo, dando a scimpanzè nati in libertà la possibilità di preparare cibo usando un “dispositivo per cucinare”. Per motivi di sicurezza si trattava di un contenitore per alimenti di plastica con un doppio fondo, che i ricercatori usavano per “trasformare” patate dolci crude messe al suo interno dai primati in fette di dimensioni simili di patata cotta. “Avevamo pensato di dar loro un fornello da campo, ma poi ci siamo immaginati cosa avrebbero fatto con il gas liquido e con le fiamme. Non era un’opzione percorribile” ha detto Warneken.Le scimmie hanno scelto la patata cotta il 90% delle volte in cui è stata presentata loro una scelta diretta e hanno dimostrato quasi la stessa preferenza quando veniva loro chiesto di attendere un minuto perchè il ricercatore la “cuocesse”, scuotendo la scatola dieci volte. Il 60% delle volte gli scimpanzè hanno preferito il cibo cotto anche quando veniva chiesto loro di portarlo a una certa distanza per metterlo in un “forno”, anche se spesso lungo la strada se lo mettevano in bocca quasi senza volerlo. Infine, la metà delle scimmia ha scelto di metter da parte le patate crude, fino a 28 fette, sapendo che in seguito sarebbe stata loro offerta la possibilità di consumarle cotte. “Rinviare una gratificazione è un problema anche per noi” ha spiegato Warneken. “Abbiamo la tendenza ad assaggiare il cibo prima della fine della cottura”.Richard Wrangham, biologo dell’evoluzione di Harvard, afferma che questo suggerisce che “con un po più di cervello gli australopitechi, i primi antenati dell’uomo, due milioni di anni fa, avrebbero davvero potuto trovare il modo di cucinare il cibo” e ipotizza che “gli ominidi hanno cominciato a usare il fuoco circa due milioni anni fa, ben prima di quanto stabiliscano le prove a nostra disposizione che indicano un utilizzo un milione di anni fa”.Int