Gb, prima seduta a Westminster, sbarcano i nazionalisti scozzesi

Trionfanti, i 56 neo-eletti dell'Snp promettono battaglia

MAG 18, 2015 -

Londra, 18 mag. (askanews) – Un clima quasi goliardico ha accompagnato lo sbarco a Westminster dei neodeputati nazionalisti scozzesi dell’Snp, grandi vincitori delle elezioni del 7 maggio nel Regno Unito. Capitanato da un’entusiasta Nicola Sturgeon, l’eteroegeno gruppone – avvocati, studenti, artisti, imprenditori, 20 donne e 36 uomini – è arrivato a Londra a bordo dello stesso aereo, ribattezzato per l’occasione “Gael Force One” e si è poi fatto fotografare davanti al Parlamento, dove oggi è chiamato e prestare giuramento e dove in futuro cercherà di difendere con le unghie e coi denti le rivendicazioni della patria scozzese. A rafforzare lo spirito della crociata scozzese un enorme “Saltire”, la bandiera scozzese blu con la croce bianca, fluttuante davanti alle guglie gotiche di Westminster.

Gli indipendentisti hanno le loro ragioni per essere entusiasti: lo Scottish Nationalist Party ha ottenuto un trionfo alla passate legislative, conquistando 56 delle 59 ciscoscrizioni elettorali di Scozia, finora considerata come un bastione inespugnabile dei laburisti.

Questa vittoria ha trasformato il partito nazionalista, di orientamento progressista, nella terza forza politica alla Camera dei Comuni, mentre in precedenza era rappresentato da un numero molto esiguo di deputati (6 nel 2010). Fra di loro anche la beniamina del Parlamento, una studentessa ventenne dal sorriso contagioso Mhairi Black,, che può vantarsi di essere la più giovane eletta dal 1967 oltre ad aver battuto nel suo seggio il leader della campagna elettorale del Labour, Douglas Alexander.

Gli esordienti saranno guidati da Angus Robertson, capogruppo parlamentare nazionalista dal 2007, che promette battaglia: “Su di noi pesa l’immane responsabilità di batterci per la Scozia”, ha dichiarato. Le linee guida tracciate dalla leader dell’Snp, che non siede in Parlamento, sono essenzialmente due: ottenere più autonomia per la Scozia ed ostacolare l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.