Cecenia, attacco terrorista a Grozny, dieci agenti uccisi

Lo dice a Interfax fonte polizia locale, venti feriti

DIC 4, 2014 -

Mosca, 4 dic. (askanews) – Dieci agenti delle forze di sicurezza sono stati uccisi nell’operazione di oggi per neutralizzare l’assalto di un gruppo di militanti a Grozny, capitale della Cecenia, inquieta repubblica del Caucaso russo. Lo ha detto a Interfax una fonte del servizi di sicurezza del Nord Caucaso. “Le informazioni disponibili a momento indicano che dieci dei nostri uomini sono stati uccisi e fino a venti sono rimasti feriti” ha detto. Tra i feriti anche il capo delle Operazioni speciali in Cecenia. In precedenza le forze dell’ordine avevano annunciato la morte di tre poliziotti e di sette militanti negli scontri che stanotte hanno sconvolto Grozny.

L’assalto a centro della città è stato rivendicato sul sito kavkacenter dal movimento islamista dell’Emirato del Caucaso, che ha detto di agire su ordine del suo nuovo leader, lo sceicco Ali Abu Muhammad. “numerosi combattenti sono entrati in città” annuncia in ceceno un uomo in un video pubblicato sul sito. “ci batteremo fino alla morte”.

I combattimenti sono iniziati nei pressi di una rotonda stradale e sono proseguiti in un edificio che ospita i media locali e in una scuola. Al momento non è dato di sapere se i due edifici fossero l’obiettivo dei ribelli oppure se questi si siano rifugiati al loro interno per sfuggire alla forze dell’ordine. Secondo il Comitato nazionale antiterrorismo, un certo numero di assalitori è stato circondato stamani all’alba nella Casa della Stampa data alle fiamme. “Altri sono ancora nella scuola” ha detto il presidente ceceno Ramzan Kadyrov alla radio Ekho Moskvy. “Li abbiamo circondati” ha aggiunto. Secondo Kadyrov i ribelli erano “pesantemente armati”.

Teatro di due guerre con la Russia negli anni Novanta poi all’inizio degli anni 2000, la Cecenia è stata a lungo l’epicentro della ribellione islamista nel Caucaso del nord, prima di trovare una certa stabilità sotto il pugno di ferro di Kadyrov, vicino al Cremlino. Ma a inizio ottobre la morte di cinque agenti, che cercavano di impedire a un giovane kamikaze di farsi saltare in aria in una sala concerti strapiena, ha alimentato i timori di un nuovo ciclo di violenze. Entrati in massa nel ranghi dello Stato islamico in Siria e Iraq, i ribelli ceceni sembrano godere dell’appoggio dei jihadisti, che a settembre hanno pubblicato su Youtube un video in cui minacciano di scatenare una “guerra” in Cecenia.

(con fonte Afp)