Fila: semestre record per i pastelli Giotto, ricavi a 391 milioni

In netta accelerazione Asia +104% e centro e sud America +59,7%

AGO 4, 2022 -

Made in Italy Milano, 4 ago. (askanews) – Fila-Fabbrica Italiana Lapis ed Affini chiude un semestre record, spinto dal progresso dell’area dollaro e dalla significativa ripresa di India e Messico. L’azienda italiana specializzata nei prodotti per colorare, disegnare e modellare – suoi i marchi Giotto, Tratto, Das, Didò, Pongo – ha registrato nei primi sei mesi dell’anno ricavi per 390,6 milioni, in aumento del 20,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. In significativa accelerazione l’Asia (+103,9%) e centro e sud America (+59,7%). L’Ebitda normalizzato è salito a 64,8 milioni (+10,7%) e l’utile netto normalizzato a 28,6 milioni (+6,9%). “Chiudiamo il migliore semestre di sempre, trainato principalmente dall’area dollaro e dai paesi che erano stati maggiormente colpiti dalla pandemia come India e Messico”, ha commento il Ceo Massimo Candela. “Nei primi sei mesi dell’anno abbiamo visto importanti segnali di ripresa del settore scuola, come confermato dalla campagna appena conclusa, mentre sul fine art si è notato un fenomeno di de-stocking. Le uniche variazioni sono date da una inflazione oltre le nostre aspettative e dall’andamento dei tassi di cambio che impattano poco il leverage naturale sull’ebitda e temporaneamente il valore del magazzino la cui crescita è stata necessaria per poter consegnare in tempo e fornire un servizio adeguato ai nostri clienti, visto il perdurare delle difficoltà della supply chain e la carenza di manodopera in paesi come UK e Nord America”. “Adesso – ha spiegato Candela – stiamo assistendo ad alcuni segnali di rallentamento della crescita dei costi delle materie prime, mentre i costi dell’energia parzialmente bloccati fino a fine 2023 ci garantiscono una copertura sugli incrementi. Per il 2022 ci aspettiamo un continuo e significativo progresso di mercati come India e Messico a supporto della crescita del gruppo e una positiva generazione di cassa. Infine la rinegoziazione del debito a medio lungo termine, allungando la scadenza dai 2 anni attuali a 5 anni e mantenendo gli stessi tassi di interesse in una situazione economica complessa, ci ha permesso di ridurne in modo significativo il costo e di avere un’importante flessibilità delle linee disponibili a supporto della crescita”.