Bce vede “ombre” su economia, Boe teme recessione dal IV trimestre

La Banca d'Inghilterra ha alzato i tassi di 0,50 punti

AGO 4, 2022 -

Bce Roma, 4 ago. (askanews) – La Banca d’Inghilterra ha a sua volta aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, portando il riferimento sulla sterlina all’1,75% in risposta al continuo accumularsi di pressioni inflazionistiche, con il carovita che in Gran Bretagna a raggiunto il 9,4%. Ma l’aspetto forse più allarmante, nel comunicato diffuso al termine della riunione del direttorio, è la previsione che dall’ultimo trimestre di quest’anno l’economia del Regno cada in recessione. Non è granché più roseo il quadro di prospettive fornito dalla Bce nel suo Bollettino economico. Parla di una economia che rallenta e di vari elementi, dalla guerra in Ucraina alle persistenti strozzature globali, all’alta inflazione che “gettano più di un’ombra sulle prospettive per la seconda metà del 2022 e oltre”. La Bce invece ribadisce che dopo l’aumento dei tassi di interesse da 0,50 punti deciso il mese scorso, “nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse”. Ma aver anticipato l’uscita dai tassi negativi a luglio “consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta”, si legge. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento “continuerà a essere dipendente dai dati – si legge – e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2 per cento nel medio termine”. Quanto al caro vita, “a causa delle perduranti pressioni provenienti dai prezzi dei beni energetici e alimentari e delle pressioni inflazionistiche lungo la catena di formazione dei prezzi, il Consiglio direttivo – si legge – si attende che l’inflazione si mantenga su livelli superiori a quelli desiderabili per qualche tempo”. Ma più avanti “in assenza di nuove turbative, i costi dell’energia dovrebbero stabilizzarsi e le strozzature dal lato dell’offerta dovrebbero attenuarsi”. Infine, la Bce ha rilevato che il differenziale sul rendimento dei titoli di Stato decennali per l’Italia è diminuito complessivamente di 8 punti base sull’insieme del periodo tra il 9 giugno e il 20 luglio, “ma la sua volatilità è aumentata verso la fine del periodo in esame, di riflesso alla crisi politica in atto nel paese”.