Clò: crisi energetica tutt’altro che inattesa, è strutturale

Ex ministro: imprese devono tornare ad analizzare i mercati

NOV 26, 2021 -

Energia Bologna, 26 nov. (askanews) – La crisi energetica è “tutt’altro che inattesa” e “ha fatto emergere una serie di questioni che la retorica della transizione energetica ha cancellato” dal dibattito pubblico. Una crisi “non temporanea ma strutturale” che “richiede alle imprese e a tutti i soggetti di adeguarsi: dovete riprendere a guardare l’andamento dei mercati e vi accorgerete della fragilità del sistema”. Lo ha denunciato l’ex ministro dell’Industria, Alberto Clò, in occasione dell’incontro “Transizione (non solo) ecologica: c’è un nuovo mondo dell’energia da costruire” organizzato a Bologna da Illumia. “Tutti si sono trovati impreparati a capire quello che stava accadendo – ha spiegato Clò -. Stava avanzando uno tsunami, ma tutti si sono voltati dall’altra parte”. In primis “le strutture ministeriali: durante il montare della crisi del gas non c’è stato alcune avvertimento” da parte loro. D’altro canto, ha avvertito il professore di economia, “le imprese non possono parlarsi solo tra loro, devono avere come interlocutori il governo e il regolatore, altrimenti gli effetti negativi della crisi ricadono solo su di loro”. “Questa crisi strutturale richiede alle imprese e a tutti i soggetti di adeguarsi: occorre riprendere a guardare l’andamento dei mercati per accorgersi della fragilità del sistema”. Secondo l’ex ministro la “retorica” sulla transizione ecologica ha nascosto alcune “verità”: che “il metano è essenziale” e che “è necessario che imprese petrolifere riprendano gli investimenti”. Invece “di questa crisi non si è fatto cenno né nel G20 né a COP26, perché si è ritenuto che era meglio non parlarne”. Ma “esorcizzare la crisi tacendola aggrava le cose, perché non favorisce il confronto” tra tutti i soggetti coinvolti.