Filiera Italia: cibo del futuro non si fa in laboratorio

Non abbassare guardia, occhio a sistemi etichettatura penalizzanti

SET 18, 2021 -

Agroalimentare Roma, 18 set. (askanews) – “Non si abbassi la guardia sulla tutela Dieta Mediterranea contro sistemi di etichettatura penalizzanti” questo l’alert che Filiera Italia lancia dal G20 dove è presente insieme a Coldiretti con uno spazio di incontro e informazione sui grandi temi del settore. A una settimana dall’incontro previsto per il 21 settembre, del gruppo di lavoro del Codex Alimentarius – l’organismo della Fao che dovrà prendere una decisione potenzialmente definitiva sull’adozione di linee guida sul Front of Pack Nutritional Labelling – Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, torna a porre l’accento sul pericolo che potrebbero correre le nostre eccellenze alimentari. “Se venisse introdotto un sistema di etichettatura come il Nutriscore – ha detto Scordamaglia – vedremmo premiati con un incoraggiante bollino verde cibi frutto di sintesi di laboratorio, mentre sarebbe riservato a prodotti naturali come il parmigiano o il nostro olio extravergine di oliva un allarmante bollino rosso”. E la minaccia non è solo il Nutriscore ma anche altri sistemi, come quello a semaforo attivo in Gran Bretagna o il “bolino nero” sudamericano “Sistemi – ricorda il consigliere delegato – voluti da multinazionali che mirano a sostituire con la chimica alimenti frutto di una grande tradizione come è quella del Made in Italy”. E conclude Scordamaglia “La vera sfida del futuro è essere sostenibili applicando tecnologia avanzata e innovazione costante e perseguendo il modello di filiera, non certo spostando la produzione di cibo nei laboratori chimici”.