Consiglio Ue riapre ai giornalisti, ma arrivano solo 20 su 400 posti

A riunione Eurogruppo a Lussemburgo, la prima dopo lockdown

GIU 17, 2021 -

Coronavirus Lussemburgo, 17 giu. (askanews) – L’Eurogruppo di oggi a Lussemburgo doveva inaugurare la riapertura alla presenza fisica i giornalisti delle riunioni ministeriali del Consiglio Ue, dopo il lungo lockdown contro il Covid cominciato nel marzo dell’anno scorso, e protrattosi anche nell’intervallo fra la prima e la seconda ondata della pandemia. Ma i corrispondenti che da Bruxelles si sono spostati a Lussemburgo per l’occasione (l’Eurogruppo oggi e l’Ecofin domani) sono molti di meno di quanto ci si potesse aspettare: appena una ventina, e in particolare un nutrito gruppo di spagnoli, alcuni italiani e pochi altri. Così, appare semideserta la grande sala di lavoro per la stampa (400 posti) dello European Convention Center di Lussemburgo, dove si svolgono tutte le riunioni del Consiglio Ue per tre mesi all’anno, in giugno, ottobre e aprile. Per poter accedere alla sala stampa, i giornalisti hanno dovuto inviare al Consiglio una dichiarazione giurata in cui affermavano di rispettare almeno una delle tre condizioni previste dal “Certificato Covid digitale” europeo, che entrerà in vigore il primo luglio prossimo: ovvero essere stati vaccinati con entrambe le dosi da almeno da 14 giorni, avere effettuato un test con esito negativo nelle ultime 72 ore, oppure possedere un certificato medico attestante la guarigione dopo aver contratto il virus. Le stesse condizioni si applicheranno alle prossime riunioni del Consiglio Ue a Lussemburgo la settimana prossima, mentre per il vertice dei capi di Stato e di governo del 24 e 25 giugno a Bruxelles sarà possibile l’accesso all’edificio del Consiglio solo a 75 corrispondenti, alcuni selezionati dalle grandi agenzie di stampa e altri sorteggiati cercando di avere almeno un giornalista per Stato membro. La Commissione europea riaprirà invece dal primo luglio prossimo alla presenza fisica dei giornalisti i suoi briefing quotidiani per la stampa, che si sono svolti finora esclusivamente online dall’inizio del lockdown 15 mesi fa. Ci sarà un limite al numero di giornalisti che potranno entrare in sala stampa, secondo il principio “primo arrivato, primo servito”, ma chi resterà fuori avrà accesso a una sala d’ascolto poco lontana, e i corrispondenti accreditati potranno comunque porre domande online.