Mobilità, Pari: in Piemonte una ‘sky valley’ per l’Urban Mobility

“Con SkyGate puntiamo a creare filiera. Occasione da non perdere"

APR 12, 2021 -

Milano, 6 apr. (askanews) – Creare una ‘sky valley’ in Piemonte con un’intera filiera per la Urban Air Mobility. E’ l’ambizioso progetto di SkyGate, nato da un’idea dell’astronauta Maurizio Cheli e di Paolo Pari, imprenditore con la passione del volo. Facendo leva sui 10 anni di esperienza nell’avionica con DigiSky, Cheli e Pari puntano a diventare “aggregatori e acceleratori” di una filiera completa, dalle batterie ai software di guida autonoma, dedicata al trasporto di cose e persone con velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVtol), sfruttando come base operativa l’aeroporto Aeritalia di Collegno alle porte di Torino.

In pratica dei droni cargo/taxi giganti che possono costare fino a 500mila euro e pesare 500 kg per la mobilità a corto raggio fino a 50 km. Fra i player che forniranno il servizio c’è la start-up italiana Walle Mobility che fa parte di SkyGate e che ha un accordo con l’americana Jaunt Air Mobility per sviluppare gli eVtol, i primi prototipi sono attesi nel 2023, e con lo studio Gzdg per costruire i primi vertiporti in Italia. Il settore dovrebbe generare investimenti per 5 miliardi di dollari quest’anno (1 mld nel 2020) e nel 2035 potrebbe valere 70 miliardi. Entro l’anno a Coventry in UK, Hyundai costruirà con Urban Airport il primo vertiporto cittadino, mentre Parigi conta di lanciare con il coinvolgimento di Airbus il servizio sperimentale per le Olimpiadi del 2024, anno in cui l’Easa dovrebbe completare i regolamenti di volo.

I soci di SkyGate saranno l’incubatore di startup high-tech Always e DigiSky di Cheli e Pari che ha come base operativa l’aeroporto di Collegno. Pari ha conosciuto Maurizio Cheli astronauta che ha pilotato lo Shuttle e seguito lo sviluppo dell’Eurofighter grazie a un prototipo di velivolo che incuriosì l’astronauta. Lo provarono insieme e divennero amici. Nel 2009 parteciparono a Torino alla World Air Games (Wag, le Olimpiadi del volo che si svolgono ogni 4 anni). “Abbiamo portato un aereo costruito con il Politecnico e altre imprese tutto elettrico (SkySpark) e stabilimmo un record di velocità con Cheli pilota. Oggi è esposto a Volandia. Abbiamo messo il progetto nel cassetto poi due anni fa lo abbiamo ripreso in mano”.

Nella città metropolitana di Torino già esiste un ecosistema “fertile” che ruota attorno al Politecnico. E non è un caso che dall’Ateneo piemontese provengono alcuni ingegneri della start-up tedesca Volocopter, fra i leader di settore, che nell’ultimo fund raising ha raccolto 200 milioni di euro. Intanto DigiSky si è portata avanti: “Abbiamo allestito degli aeroplani di aviazione generale e li abbiamo attrezzati per testare in volo sistemi di batterie e motori elettrici”.

Il Piemonte è un territorio con una grande tradizione nell’aviazione e nell’aerospazio. “Abbiamo la possibilità di essere i primi a livello internazionale ad attivare il servizio di Air Mobility nella città metropolitana di Torino. Bisogna sfruttare questa occasione e le risorse del Recovery Fund per valorizzare le competenze del Made in Italy e investire su questa filiera. Altri paesi in Europa, come Francia e Germania, già lo stanno facendo: siamo partiti per primi, ci dispiacerebbe essere superati”.

Torino è un vero fiore all’occhiello a livello nazionale per lo sviluppo della mobilità autonoma e connessa, droni e robotica, anche grazie a Torino City Lab. Non solo. In Piemonte esiste un importante polo tecnologico dell’aerospazio che vede coinvolti Leonardo, Thales Alenia Space (jv Leonardo e Thales), Altec (Thales e Agenzia Spaziale Italiana – Asi che detiene il 24% di DigiSky). Nel cuore di Torino invece Leonardo darà in uso gratuito per 30 anni l’ex are industriale fra Corso Francia e Corso Marche di 230mila mq a Comune, Regione e Confindustria per sviluppare una “cittadella tecnologica”.

Lo sviluppo di eVtol ha subito un’accelerazione grazie ai passi avanti nei software di volo compiuti con i mini droni e all’accelerazione dell’automotive sulla mobilità elettrica. “L’Urban Air mobility nasce come congiunzione fra aerospazio e automotive, i componenti sono gli stessi delle auto elettriche con batterie da 100 kWh”. Adesso l’obiettivo è attirare venture capital specializzati nella tecnologia per iniziare a finanziare il progetto. La struttura di SkyGate sarà aperta a nuovi investitori. “Abbiamo presentato il progetto a tutti i livelli istituzionali e abbiamo parlato con fondi anche istituzionali di rilievo. Ora si tratta di raccogliere i capitali”.

Per iniziare basterebbero pochi milioni per sviluppare l’aeroporto di Collegno, costruendo nuovi hangar e laboratori per i test di prototipi (sono già arrivate manifestazione di interesse per questo servizio), e realizzare un vertiporto che consentirebbe di creare “un laboratorio a cielo aperto”.