Roma, 3 dic. (askanews) – Come per i principali partner europei, quest’anno il Pil italiano segnerà una “marcata contrazione” dell’8,9%. Ci sarà poi una “ripresa parziale” nel 2021 con una crescita del 4%. E’ quanto stima l’Istat. L’attuale quadro previsivo, spiega l’istituto di statistica, risulta “fortemente condizionato” dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria e dalla disponibilità e dalla tempistica di somministrazione del vaccino.
Rispetto al quadro diffuso a giugno, le stime attuali tengono conto delle revisioni dei conti economici nazionali per il biennio 2018-2019 diffuse a settembre. L’insieme degli aggiornamenti ha determinato una revisione al ribasso delle previsioni per il Pil pari a 0,6 punti percentuali per entrambi gli anni, da -8,3% nel 2020 e +4,6% nel 2021 a -8,9% e +4%.
Sul fronte del lavoro, a ottobre il numero di occupati è risultato lievemente inferiore rispetto al mese precedente (-0,1% pari a -13mila unità), mentre nella media agosto-ottobre si è registrato un aumento congiunturale (+0,5% pari a 115mila unità). Tuttavia, a ottobre il numero degli occupati risulta “significativamente inferiore” a quello di gennaio (circa 400mila unità in meno).
Alla riduzione dell’occupazione non è corrisposto, nello stesso periodo, un aumento della disoccupazione (circa di 20mila unità l’aumento rispetto a gennaio) quanto un aumento dell’inattività (circa 250mila unità in più). Nel 2020 il tasso di disoccupazione diminuirebbe (9,4%) per poi tornare a crescere nel 2021 (11%). L’andamento degli indicatori del mercato del lavoro, aggiunge l’Istat, è stato fortemente influenzato dai provvedimenti di parziale chiusura delle attività produttive, dall’adozione dello smart working, dalle misure di limitazione dei comportamenti sociali e dalle politiche realizzate a sostegno dell’occupazione, rendendo difficili le comparazioni internazionali. (di Vincenzo Sannino).