Recovery, Scholz: agire subito, senza aspettare soluzione “ideale”

"Spero in accordo fra Europarlamento e Consiglio entro l'anno"

NOV 4, 2020 -

Bruxelles, 4 nov. (askanews) – I negoziati in corso fra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue sul piano per la ripresa post pandemica “Next Generation EU” e sul bilancio comunitario pluriennale 2021-2027 devono concludersi con un accordo entro la fine dell’anno, per permettere ai finanziamenti europei di arrivare quanto prima agli Stati membri che ne hanno bisogno; e se anche le modifiche chieste dagli eurodeputati definissero una riposta ideale, questa sarebbe attuata poi fra vari anni, e non subito, come invece è necessario. E’, in sostanza, ciò che ha affermato il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, presidente di turno del Consiglio Ecofin, rispondendo a una domanda sulle modifiche al Recovery Plan chieste dal Parlamento europeo.

I gruppi politici Ppe, S&d (Socialisti), Renew (Liberali) e Verdi si sono accordati, alla fine della settimana scorsa, per spingere verso due modifiche sostanziali del “Next Generation EU”: un allentamento delle condizioni previste perché gli Stati membri possano ricevere i finanziamenti del Recovery Fund Rrf in base ai loro piani nazionali di ripresa e resilienza, e un raddoppio, dal 10 al 20 per cento del totale, dei prefinanziamenti previsti nel 2021 per i paesi beneficiari.

Durante la videoconferenza stampa al termine dell’Ecofin, gestita da Bruxelles, un giornalista ha chiesto a Scholz che cosa pensasse di queste proposte. “Non voglio compromettere il negoziato – ha replicato Scholz – parlando dei dettagli dei colloqui in corso fra il Parlamento europeo e il Consiglio; ma stiamo aspettando un riscontro dal Parlamento che ci permetta di completare rapidamente l’iter legislativo”.

“Gli Stati membri – ha ricordato Scholz – hanno davvero bisogno urgentemente di questi fondi. Le misure che abbiamo previsto sono una grande risposta di finanza pubblica alla crisi. Ma tutto – ha osservato – questo potrà funzionare solo se ci sarà una base effettiva”, con la legislazione pertinente in vigore “ed è per questo che dobbiamo concludere tutto entro fine anno, perché i fondi possano affluire l’anno prossimo”.

“Tutto il resto, al confronto – ha sottolineato il presidente di turno dell’Ecofin -, è secondario: io continuo ad auspicare che nessuno ostacoli questo negoziato concentrandosi su una risposta ideale da dare tra vari anni, e non su come dare una risposta ora. Questo è quello che ha proposto il Consiglio e che può facilitarci il compito”.

“Auspico – ha concluso Scholz – che tutti portino il loro contributo rapidamente” per concludere il negoziato. “Parlare dei dettagli qui non ha senso”, ha concluso Scholz.